David Schultz colpì un giornalista con uno schiaffo nel backstage di uno show della WWF nel 1984. Approfondiamo la storia e scopriamo quanto accaduto!
Lo scorso 25 settembre è stata resa disponibile su Netflix la docuserie “Mr. McMahon”, incentrata sulla vita e sulla carriera di Vince McMahon.
Negli episodi della serie vengono trattati gli argomenti più disparati, dallo scandalo steroidi alla tragica scomparsa di Owen Hart, fino alle più recenti accuse di traffico sessuale recapitate da Janel Grant nei confronti dell’ormai ex chairman della WWE.
Nel documentario si fa riferimento anche al celebre schiaffo che Shcultz tirò a un giornalista che osò affermare che il wrestling fosse finto.
Chi era David Schultz?
David Schultz nasce nella Contea di Madison, in Tennessee, il 1° giugno del 1995. Crebbe in una famiglia molto povera ed era l’ultimo di 6 figli, insieme ai quali si ritrovò costretto a fare dei lavoretti fin da giovanissimo per aiutare la mamma ed il padre, gravemente malato.
Si avvicinò al mondo del pro-wrestling grazie al lottatore Herb Welch: quest’ultimo abitava non troppo distante dalla casa di Schutlz che, un giorno, si presentò alla sua porta “armato” di 300 dollari e implorando all’atleta di cominciare ad allenarlo.
Il suo percorso nel mondo dei professionisti cominciò tra il 1974 e il 1975, quando iniziò ad esibirsi per la National Wrestling Alliance e per la National Wrestling Alliance Mid-America, ottenendo anche qualche vittoria di prestigio e laureandosi un paio di volte NWA Mid-America Tag Team Champion insieme a Bill Ash.
Ebbe modo anche di fare una bella esperienza in Giappone sui ring della International Wrestling Enterprise (dove affrontò leggende come Katsuzo Oiyama e Animal Hamaguch) e in Canada per la Stampede Wrestling di Stu Hart.
L’approdo in WWE
Nel 1983 David Schultz cominciò a lottare per la American Wrestling Association, e proprio grazie a un promo recitato in uno show della federazione fondata da Verne Gagne e Wally Karbo venne notato da Vince McMahon in persona, che lo convinse a firmare per la World Wrestling Federation.
L’atleta del Tennessee non sentì la pressione del “grande salto” dal wrestling regionale a quello nazionale, e nel giro di poco tempo riuscì a imporsi tra i principali heel della federazione di Stamford.
Nei primi mesi del 1984 ebbe già le sue prime opportunità titolate: tentò di conquistare il WWF World Heavyweight Championship detenuto da Hulk Hogan e il WWF Intercontinental Championship detenuto da Tito Santana, senza però riuscire a vincere alcuna cintura.
Condivise il ring con altre leggende della disciplina come, ad esempio, André The Giant, Tony Atlas, Tonga Kid e Antonio Inoki. E proprio della serata del match contro Inoki, che si tenne il 28 dicembre 1984 al Madison Square Garden di New York City, parleremo tra poco.
David Schultz, un heel decisamente violento
Fin dai suoi primi periodi nella World Wrestling Federation, e quindi ben prima del famoso incidente con il giornalista John Stossel, David Schutlz si distinse per il suo essere un heel particolare e, per certi aspetti, controverso.
Come accade ancora nel pro-wrestling di oggi, anche all’epoca venivano (raramente) sfruttate delle “vignette” per presentare e far conoscere meglio i wrestler al pubblico. Se oggi abbiamo Chelsea Green che raccoglie la spazzatura per prepararsi al Dumpster Match, nel 1984 i fan videro Schultz venire rappresentato come un padre e un marito decisamente violento.
Molti fan rimasero scioccati nel vedere il comportamento dell’atleta e ci fu anche chi arrivò a presentare delle denunce, in un periodo in cui la kayfabe era ancora un segreto per pochi.
Fu soprattutto grazie a quest’aura da personaggio violento e senza scrupoli che David Schultz, nel giro di pochi mesi, riuscì a scalare le gerarchie e a diventare uno degli heel principali della federazione. Purtroppo per lui, però, tutto si interruppe il 28 dicembre 1984 per quanto accaduto nel backstage del Madison Square Garden.
Il famoso schiaffo di David Schutlz a John Stossel
Il giornalista John Stossel intervistò il wrestler Eddie Mansfield, arrabbiato con il mondo del pro-wrestling e scontento del fatto che gli atleti dovessero sottostare agli ordini di promoter e booker senza avere un’adeguata libertà. Mansfield cominciò a svelare i “segreti” del wrestling, arrivando addirittura a mostrare ai fan come eseguire un bladejob a regola d’arte.
Stossel non si accontentò, e decise di recarsi nel backstage del Madison Square Garden per intervistare i wrestler della famosissima World Wrestling Federation. Purtroppo per lui, però, si trovò di fronte l’uomo sbagliato.
“Vince McMahon mi disse ‘colpiscilo, fagli il c**o’ e mi disse di rimanere nel personaggio” affermò David Schutlz in un’intervista. E, a dirla tutta, Schultz rimase nel personaggio. Un personaggio cinico e violento.
“Io.. io credo che il wrestling sia finto” disse John Stossel, che nel giro di pochi secondi si ritrovò a terra frastornato. La causa? Prima uno schiaffo con la mano destra, poi uno con la mano sinistra. Il mittente? David Schultz. che continuò a ripetere “Cos’è che credi? Che sia finto?” per diverse volte.
“Vince, questo ragazzo non è qui per vedere quanto è popolare Hulk Hogan. È qui per mostrare i segreti del nostro business.” Questo è ciò che Hulk Hogan, nella serie Mr. McMahon, ha rivelato di aver detto a Vince McMahon quella sera poco prima del fattaccio. “Volevo che qualcuno facesse qualcosa a quel ragazzo” ha invece affermato di aver pensato Tony Atlas, che nella serie si è reso protagonista di una confessione sconvolgente.
Le conseguenze dello schiaffo di David Schultz
L’aggressione di David Schultz ai danni di John Stossel ricevette un’enorme copertura mediatica e venne trasmessa anche sulla televisione nazionale, in particolare da ABC News, che ricevette più di 1000 telefonate da parte degli spettatori a casa che intendevano sincerarsi delle condizioni del giornalista colpito al volto dal wrestler.
Marvin Kohn, vice commissario della New York State Athletic Commission, quella sera era presente nel dietro le quinte del Madison Square Garden e sospese David Schultz per quanto successo. In una lettera inviata alla NYSAC tempo dopo, il wrestler scrisse: “Voglio che la commissione sappia che non avevo intenzione di ferire John Stossel. Mi scuso con la commissione e con John Stossel”, ammettendo di aver agito in maniera sbagliata.
Per ben 8 settimane Stossel, a detta sua, continuò a provare forti dolori alla testa e ad accusare fastidiosi problemi alle orecchie. A causa dell’aggressione intentò una causa contro la World Wrestling Federation che si concluse con un risarciemnto-monstre da 425.000 dollari.
Nonostante la somma ricevuta, nel libro “Myths, Lies, and Downright Stupidity” pubblicato qualche anno dopo Stosser rivelò di essersi pentito di aver fatto causa alla WWF, poiché finì per arrecare danni a centinaia di persone innocenti.
David Schultz, una carriera rovinata da uno schiaffo?
Dopo l’episodio, David Schultz continuò a lottare ancora pe qualche mese in WWF, ma poi venne licenziato nel marzo del 1985.
Sì, ovvio, la logica porta a pensare che il licenziamento sia arrivato per quanto successo con John Stosser nel backstage del Madison Square Garden. Ma c’è anche una leggenda metropolitana sul suo addio alla World Wrestling Federation: alcuni raccontano di una presunta rissa con Mr. T, con Hulk Hogan che avrebbe fatto passare Schultz come unico colpevole della vicenda fino a portare la federazione a licenziarlo. Non c’è mai stata, però, alcuna conferma ufficiale in merito a questa versione, che rimane dunque solamente una “divertente” ipotesi.
C’è chi dice che se non ci fosse stato lo schiaffo, Scultz avrebbe fatto coppia con Roddy Piper a WrestleMania I per affrontare proprio Hulk Hogan e Mr. T nel main event della prima storica edizione dello Showcase of the Immortals.
E invece David Schultz venne allontanato dalla federazione e, nel giro di qualche anno, lasciò il mondo del pro-wrestling. Prima un tour in Giappone con la New Japan Pro-Wrestling, poi il ritorno in NWA, in Canada e in altre federazioni minori dove, però, non riuscì a trovare successo.
Il suo “prime” si era ormai esaurito e, per questo motivo, prese la decisione di abbandonare la disciplina per dedicarsi ad altro. In particolare, iniziò a collaborare con la Federal Bureau of Investigation (FBI) e la Drug Enforcement Administration (DEA) degli Stati Uniti nel ruolo di cacciatore di taglie, contribuendo a oltre 1700 arresti in giro per il mondo.
Nel 2018, comunque, David Schultz decise di pubblicare il libro intitolato “Don’t Call Me Fake” con tanto di prefazione scritta dal leggendario Bret Hart.
Wrestler David Schultz slaps a reporter as he said wrestling is fake in 1988.pic.twitter.com/V1fxb65ORc
— Historic Hub (@HistoricHub) August 21, 2023
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