Un evento storico, il primo PPV tutto al femminile: Evolution. Il movimento femminile è pronto per un passo così lungo? Scopriamolo insieme!
Nell’analizzare l’evento esprimerò, come in ogni mia preview, un giudizio sull’hype creato da ogni match, che dipende dalla preparazione e dalle mie aspettative, assegnando un colore ad ognuno di essi. Esprimerò quindi con il colore rosso un giudizio negativo, con il colore giallo un giudizio né negativo, né positivo, con il colore verde un giudizio positivo. Partiamo dall’analisi match per match.
20-Women Battle Royal – Title shot per un titolo femminile in palio
E’ la classica battle royal messa giusto per dare spazio a tutte le donne nello storico primo PPV di sempre. Non ho interesse per questo match, dato il disastroso precedente della Royal Rumble, dove parecchie ragazze, presenti anche in questo match, avevano evidenti difficoltà nel compiere delle eliminazioni. Credo che concedano questo spot ad una delle migliori performer che hanno in roster.
VINCITRICE: Ember Moon
Alexa Bliss & Mickie James vs Trish Stratus & Lita – Tag Team Match
Quando c’è Alexa Bliss in mezzo il booking è da un anno a questa parte ripetitivo. C’è lei che rompe le palle a qualcuno con argomentazioni trite e ritrite: basti pensare proprio alla faida con Mickie James per trovare evidenti similitudini. Ritorna la contrapposizione tra il vecchio e il nuovo, con una Trish Stratus per certi aspetti irritante al microfono. C’è da spiegare anche perché il lottato di questo match sarà da dimenticare?
VINCITRICI: Alexa Bliss & Mickey James
Bayley, Natalya & Sasha Banks vs The Riott Squad- Six Women Tag Team Match
Il classico match a femminile riempitivo: niente di più, niente di meno. Peccato che il livello delle performer impegnate in questo match sia alto rispetto alla media generale: avrebbero potuto metterle nella battle royal. Invece ci toccherà uno dei più classici match skippabili dal retrogusto di show settimanale.
VINCITRICI: Bayley, Natalya & Sasha Banks
Rhea Ripley (c) vs Isla Dawn – NXT UK Women’s Championship
a cura di Phoenix:
Il match meno atteso per ovvie ragioni. Le due godono di un’esperienza minima, avendo messo piede sul ring solo da 5 anni circa. Rhea è sicuramente una buona lottatrice in ottica miglioramento, ma non si può dire lo stesso di Isla, che ha mostrato poco o niente anche in sedi esterne alla WWE. Sicuramente un incontro di basse pretese, che potrà si raggiungere una stentata sufficiente, ma che tutti dimenticheranno il giorno dopo.
VINCITRICE: Rhea Ripley
Io Shirai vs Toni Storm – Finale del Mae Young Classic
a cura di Phoenix:
Sulla carta è oggettivamente il match che può e deve regalare un lottato avanti luce rispetto al resto della card. Da una parte abbiamo Toni Storm, forte di aver battuto una leggenda come Meiko Satomura a soli 22 anni e di aver conquistato molteplici federazioni indipendenti l’anno scorso, tra cui la Progress Wrestling e la STARDOM. Dall’altra invece, c’è la miglior wrestler giapponese degli ultimi anni nonché una delle più spettacolari lottatrici che la disciplina abbia mai visto. L’esito sembrerebbe quasi scontato a causa del contratto a gettoni della Storm, ma lo spettacolo è assicurato.
VINCITRICE: Io Shirai
Kairi Sane (c) vs Shayna Baszler – NXT Women’s Championship
Ormai questa rivalità dura da più di un anno, dalla finale del Mae Young Classic precisamente. Shayna è molto convincente come heel, aiutata dalla sua eccezionale mimica facciale, ma la reputo ancora abbastanza limitata in ring. Kairi Sane ha il solito problema con l’inglese che hanno i giapponesi, nonostante il personaggio che genera una buona empatia, ma sul ring è una delle migliori al mondo. Due opposti che si scontrano in pratica: lo yin e lo yang. Il match dell’ultimo Takeover è stato sicuramente sopra le aspettative, ma la rivalità è stata portata avanti in maniera mediocre da allora.
VINCITRICE: Kairi Sane
Becky Lynch (c) vs Charlotte Flair – Last Women Standing per Smackdown Women’s Championship
La faida femminile dell’anno è sicuramente questa. Nonostante il titolo sia passato di mano la rossa irlandese ha continuato a mostrare insofferenza nei confronti della sua avversaria, a causa del suo ingombrante status. Ho adorato come questa abbia cercato di spegnere ogni luce sulla sua avversaria, rovinandole ogni momento di gloria (book fotografico o lezione al Performer Center). Con il bellissimo segmento del Cutting Edge poi il personaggio di Becky ha raggiunto il livello massimo di strafottenza che ha elevato ancora di più il suo personaggio: ormai è focalizzata solo su sé stessa. E’ una delle migliori faide femminili di sempre, ma manca il match da ricordare. Il primo incontro di Hell in a Cell è stato carino, mentre quelli dopo non sono stati memorabili. Il match avrà un minutaggio probabilmente da record per un match femminile, data anche la stipulazione. Sarà memorabile?
VINCITRICE: Becky Lynch
Ronda Rousey (c) vs Nikki Bella (con Brie Bella) – Raw Women’s Champioship
In fondo il modo in cui hanno bookato questa rivalità è stato pure un po’ diverso rispetto a ciò che abbiamo visto nella deprimente gestione di Ronda Rousey. In fondo anche il promo “shoot” della Rousey della penultima edizione di Raw è stato sorprendente, a dispetto delle carenti doti al microfono della ex fighter mma. Il problema principale è un altro però: può questo essere il main event che rappresenta l’evento? Il match tra la “diva” Nikki Bella e la “rookie” Ronda Rousey è lontano da ciò che dovrebbe essere il match copertina dell’evoluzione femminile.
VINCITRICE: Ronda Rousey
Considerazioni Complessive
A consuntivo abbiamo un bilancio sugli otto match analizzati di 2 positivi, 1 né positivi, né negativi e 5 negativi. Tale situazione ci suggerisce perfettamente la risposta alla domanda nel sottotitolo: il movimento femminile non è pronto ad una PPV del genere. Ormai questa Women’s Revolution, da vera e propria rivoluzione, è diventata una paraculata: ce la propinano ad ogni costo solo perché hanno dato spazio alle donne. Lo spazio non lo meritano tutte e questa card ne è la prova, data la presenza ingombrante di troppe wrestler che rappresentano tutt’altro che l'”evoluzione” che l’evento vuole proporre. Certo anche la WWE con la gestione femminile di Raw da un anno a questa parte ha gettato la divisione nella mediocrità, puntando tutto sulla sopravvalutata Alexa Bliss e sull’acerba Ronda Rousey. Si spera che almeno i soliti nomi di affidamento e le nuove stelle possano alzare il livello medio del PPV, che sarà mediocre.