Hell in a Cell è ufficialmente passato agli archivi in una serata dalle promesse positive e che aveva visto l’esclusione a 48 ore del match tra Roman Reigns e Rey Mysterio, uno dei grandi catalizzatori mediatici.
Andiamo a vedere cosa ci ha regalato questa notte.
Pagelle di Hell in a Cell
SmackDown Women’s Championship Match: Bianca Belair (c) vs Bayley
La WWE sceglie di aprire e chiudere con un HIAC Match e inizia con l’incontro femminile, al quale era stata da pochissimo aggiunta la stipulazione. L’avvio lento è funzionale ai quasi 20 minuti di durata e Bayley si incastra perfettamente nei panni di trash talker. Una buona parte dell’incontro vede ancora una volta la coda di Bianca protagonista, legata a oggetti e cose simili, un cliché ancora gradevole ma attenzione a non abusarne. Buona azione e buon ritmo finale portano alla ripresa di Bianca che con la combo Senton-KOD sulla scala si porta a casa il match.
Voto: 6.75
Singles Match: Cesaro vs Seth Rollins
La sfida parte subito forte con il Messiah che attacca lo svizzero alle spalle. I due vanno ad ottimi ritmi per i quasi 16 minuti di durata totalmente sulla falsa riga della splendido incontro di WrestleMania 37. L’inziale vantaggio di Seth è ribaltato dallo Swiss Superman con tanto di lancio del guanto. L’Architetto trova un varco e contrattacca ma la differenza di forza è notevole e Cesaro riesce spesso a controbattere. La fase finale della contesa gioca molto sul tema delle sottomissioni, lo svizzero tira fuori il suo grande arsenale tecnico e in particolare tenta il colpo con la Sharpshooter, sapientemente preparata da un lavoro alle gambe. Nel momento di difficoltà Seth tira fuori la culla vincente e si prende la sua parziale rivincita.
Voto: 7
Singles Match: Alexa Bliss vs Shayna Baszler
Il punto più preoccupante dell’evento conferma le aspettative e si rivela essere l‘ennesima masterclass di ridicolo no sense. I poteri di Alexa le permettono di controllare Nia Jax che tira un gran ceffone a Reginald in quello che è il grande highlight del match. La Twisted Bliss chiude l’imbarazzante contesa. Ogni altra parola sarebbe superflua, questa è totale mancanza di rispetto verso le atlete.
Voto: 4
Singles Match: Kevin Owens vs Sami Zayn
Ennesima grande prova dei due amici/rivali che ancora una volta insegnano come si deve stare nel ring. Non il loro migliore scontro in WWE sia chiaro, non parliamo di un instant classic ma parliamo di un grandissimo match a mio modo di vedere, il 13° della loro storia a Stamford. I problemi fisici di Kevin Owens sono la scusa narrativa per permetterci di vedere un match equilibrato in un 13 minuti di azione pura. Il tipo di proposta differisce dal loro ultimo scontro di WrestleMania, non siamo negli schemi dello spot fest ma di una contesa vera e propria. Owens energicamente resiste a tanto, nonostante Sami provi a sfruttare il problema fisico. Quasi tutte le offensive non vanno in porto e la Stunner viene eseguita solo fuori dal ring. Il finale del match vede un Owens ormai quasi privo di forze con Sami che prima con una ginocchiata e poi con l‘Helluva Kick chiude il match. Aggiorniamo lo score tra i due Owens 8, Sami 5.
Voto: 8
RAW Women’s Championship Match: Rhea Ripley (c) vs Charlotte Flair
Una buonissima contesa fino al finale. Le due hanno una chimica straordinaria e sulla falsa riga del bel match di WrestleMania 36 mettono in piedi un buon e atipico heel vs heel. Rhea colpisce duro ma la Regina è una professoressa del ring e inizia un’operazione volta ad innescare la Figure 4. Lavoro alle gambe e non solo Charlotte ha spesso il pallino del match ma i contrattacchi di Rhea sono vibranti e la Ripitide quasi chiude il match se non fosse per l’attenzione della Queen abile a mettere la gamba sulla corda più bassa. La fase finale con tanto di Figure 4 bloccata dal tocco delle corde è a panaggio di Charlotte e questo costringe Rhea a farsi squalificare usando la copertura del tavolo dei commentatori. Che peccato, il secondo finale non netto di un match, che inevitabilmente incide sul giudizio.
Voto: 6.5
WWE Championship Hell in a Cell Match: Bobby Lashley (c) vs Drew McIntyre
Il grande main event si risolve in un vero e proprio atto di distruzione tra i due e la schiena di Drew a fine match ne è la conferma. Un gioco al massacro con McIntyre che parte meglio e conduce l’inizio match fino al decisivo aiuto di MVP, abile a passare il suo bastone da passeggio a Bobby. Qui Lashley conduce e punisce il suo più aspro rivale. Drew è però bionico e resiste alle offensive nemiche per poi controbattere. I due non si risparmiano e Drew va vicinissimo al successo ma interferenze o estromissioni dell’arbitro glielo impediscono. Bobby non offre quella prova dominante che ci si aspettava e solo il decisivo aiuto di MVP, stupidamente costretto a restare nella gabbia da Drew, lo aiuta ad ottenere il successo con il Roll-Up, il secondo dell’evento, nel terzo finale scarsamente coraggioso del PPV. Doveva essere l’ultima chance di Drew e lo è stata, ma chiudere così la loro storia è davvero un boccone amaro.
Voto: 7
Conclusioni:
Un’occasione sprecata questo Hell in a Cell: al netto di un incontro non parliamo di un evento da bocciare, anzi, ma la aspettative di alcuni match si stavano realizzando salvo poi crollare miseramente nei finali. Due Roll-Up e una squalifica non possono essere finali accettabili in PPV. Non possono chiudere storie o essere un bieco mezzuccio per proseguirle. Se hai l’ambizione di proporre alcune scelte incerte di match in Pay Per View devi avere anche il coraggio di prendere posizione su di essi. Non scegliere è comunque una scelta!
L’appuntamento è per Money In The Bank.
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