Il #poivorrei di un fan del wrestling: tutto ciò che noi, fan del wrestling, sogniamo di vedere al termine di questa situazione surreale.
L’emergenza Coronavirus ha messo in ginocchio il mondo intero, costringendo miliardi di persone a rimanere dentro casa senza la possibilità di uscire nemmeno per una passeggiata con gli amici, nemmeno per rivedere la persona amata, nemmeno per festeggiare la Pasqua insieme ai nostri parenti.
Negli ultimi giorni sui social network è impazzato l’hashtag #poivorrei, con cui migliaia e migliaia di italiani ormai sfiniti da questa quarantena forzata hanno espresso tutti i propri desideri e tutti i propri sogni da realizzare una volta terminato questo surreale periodo.
Ma a noi, fan di wrestling (ma soprattutto di The Shield Of Wrestling), cosa piacerebbe vedere al termine di questa maledetta emergenza? Con i palazzetti vuoti e gli show a porte chiuse, gli eventi dedicati al mondo del wrestling non hanno più lo stesso sapore e non riescono a trasmettere le stesse emozioni di prima.
#poivorrei andare allo stadio con mio padre a vedere il Milan. (Matteo, 25)
Noi vorremmo tornare a sentire le urla del pubblico all’inizio delle puntate, a vedere la classica carrellata sui fan dopo la sigla ed i pyros, vorremmo tornare a sentire gli spettatori impazzire dopo un favoloso Giant Swing di Cesaro e riempire di fischi l’ingresso di King Corbin. Noi vorremmo tornare a vedere i fan inchinarsi durante l’entrata di The Undertaker, a vedere il pubblico urlare all’unisono “Walk With Elias” e subito dopo ad esultare quando gli viene spaccata la tanto amata chitarra sulla schiena dal rivale di turno. Vorremmo tornare a sentire l’eterna lotta tra i “Let’s go Cena” ed i “Cena sucks” e, prima che venisse licenziato, ci sarebbe piaciuto sentire almeno per un’ultima volta gli storici “You suck!” scandire l’ingresso di Kurt Angle.
#poivorrei: 1) il Lucca Summer Festival 2) gli Idays 3) il Firenze Rocks 4) il Rock in Roma. (Marco, 28)
Noi vorremmo, o meglio, avremmo voluto avere una WrestleMania 36 disputata davanti al frastuono degli oltre 80.000 del Raymond James Stadium, ma ci siamo dovuti accontentare del silenzio assordante del triste Performance Center. Noi avremmo voluto Money In The Bank in un’arena piena di gente pronta ad esultare dopo ogni manovra spettacolare e dopo ogni volo dalla cima di una scala, ma ci dovremo accontentare del tetto della sede della WWE. Avremmo voluto veder gioire il pubblico insieme a tutta la Scozia dopo la vittoria di Drew McIntyre ed avremmo voluto impazzire i fan davanti al bacio tra Otis e Mandy Rose. Ma ci pensate al boato che si sarebbe creato dopo il volo di Kevin Owens su Seth Rollins?
Rewatching the great event #WrestleMania #WrestleMania36 #WWE . This was my favourite moment #KO #KevinOwens #Seth #SethRollins pic.twitter.com/2F1Bf3QIAb
— Positive Wrestling (@poswrestling) April 13, 2020
#poivorrei cantare tutta la mia playlist con Agnese. (Rachele, 24)
Noi vorremmo tornare a sentire l’arena cantare all’unisono. Non ci importerebbero le parole, non ci importerebbe offendere oppure elogiare un wrestler, ci basterebbe sentire il pubblico cantare. Sarebbe bello poter tornare a sentire “This is wrestling” durante un match fantastico, vedere il pubblico di NXT UK togliersi le scarpe ed agitarle in aria al ritmo di “Shoes off, if you hate Gibson!“, ascoltare gli “Holy Sh*t!” dopo un volo dal tetto di una gabbia, sentire i fan scandire le dolorosissime chop urlando “Woooo” in onore del maestro Ric Flair. Ci piacerebbe tornare a vedere gli indici alzati per accompagnare Daniel Bryan a suon di “Yes“, a sentire “You deserve it” all’indirizzo di chi finalmente ce l’ha fatta oppure “You still got it” a chi, nonostante l’età, dimostra di avere ancora la stoffa del campione.
#poivorrei tornare a gridare “Goool!” (Cecilia, 22)
Noi vorremmo tornare a sentire il boato al ritorno di un wrestler assente da tempo. Vorremmo tornare a sentire il pubblico impazzire come con il ritorno di Edge, tornare ad ascoltare i cori per CM Punk e sperare insieme ai fan nel palazzetto in un ritorno del figliol prodigo di Chicago. Ci piacerebbe tornare a scoprire puntata dopo puntata tutti i nuovi cartelloni che i fan hanno preparato, e tornare a vedere “If Cena wins, we riot” oppure l’eterna lotta tra “Yes” e “No” per quanto riguarda Daniel Bryan. Sarebbe bello poter tornare a sentire tutti i fan presenti cantare a squarciagola la musica di ingresso di Sami Zayn o di Shinsuke Nakamura, oppure sentirli urlare “Burn it down!” durante l’entrata di Seth Rollins.
#poivorrei stare in silenzio e guardare Melania che dorme. (Simone, 21)
A noi andrebbe bene anche tornare a sentire il silenzio, ma quel silenzio assordante delle occasioni importanti. Ci piacerebbe poter tornare ad “ascoltare” il silenzio dei momenti storici, come quello dei minuti dopo la fine della leggendaria Streak di The Undertaker. Noi vorremmo tornare a vedere il pubblico emozionarsi, alzarsi in piedi ed urlare, vorremmo poter vedere il pubblico piangere nei momenti più tristi, come la sera del ritiro di Ric Flair o come la sera del ritiro di Edge. Poi, noi vorremmo tornare a sentire il pubblico impaurirsi quando le luci scompaiono e preannunciano l’arrivo di “The Fiend” Bray Wyatt, ma anche guardare scattare in piedi tutti i fan all’arrivo di un Mr. Money In The Bank pronto ad incassare la valigetta.
Poi, vorremmo tornare a vedere le arene piene ed i palazzetti gremiti di fan, tra urla, cori, canti, fischi e quant’altro. Vorremmo tornare a vedere il pubblico fischiare Roman Reigns, ad impazzire davanti ad un’RKO improvvisa di Randy Orton, ad urlare “Brooooooooooo” a Matt Riddle e strillare “F*ck You, Ciampa” durante le puntate di NXT oppure, semplicemente, ci piacerebbe tornare ad invitare gli amici a casa e fare le ore piccole per vedere i PPV in diretta.
Poi, vorremmo tornare alla normalità.
Poi, vorremmo davvero tanto poter tornare alla vita di prima, alla quotidianità di prima, alle abitudini di prima, a fare anche le piccole cose che prima davamo per scontato ma che oggi si sono trasformate in cose impossibili.
Poi, vorremmo uscire per qualsiasi motivo ed a qualsiasi ora, andare al bar a prendere un caffè, andare al mare, andare a cena fuori, prendere la metropolitana, guardare albe e tramonti, giocare a calcetto, andare al parco a prendere una boccata d’aria, fare i giri a vuoto con la macchina, andare a scuola o all’università e riprendere una vita “normale”.