A causa della cancellazione di numerosi show, IWOTW cambia formato momentaneamente, divenendo un momento per parlare di alcuni lottatori indipendenti
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Bandido: solo un high flyer?
El Bandido è uno dei luchador più discussi degli ultimi anni. Comincia in Messico nel 2013 e in pochi anni si fa notare anche dalle federazioni importanti della zona, come la Lucha Libre Elite o la The Crash. Dal 2018 però il suo nome si espande all’estero. Valige alla mano, alla conquista degli Stati Uniti. E ci riesce: figura bene in CZW, DEFY, AAW e PWG tra le più importanti, ma anche nel Regno Unito lascia il segno in due federazioni più che importanti: RPW e PROGRESS. Ma l’esperienza più grande la fa nei suoi lunghissimi tour in Giappone.
La Dragon Gate dà lo scatto in più alla carriera di Bandido e l’unire la sapienza dei maestri del Sol Levante alla sua spiccata abilità nell’high flying, sopra la media anche per i luchador, lo porterà a divenire un lottatore totale e capace di regalare spettacolo. Al grande pubblico servirà lo storico ALL IN per farlo conoscere (oltre la vittoria dei titoli di coppia in PROGRESS insieme all’amico Flamita, con il quale ha fatto esperienza di coppia già in Giappone).
Nel Main Event è uno dei pochi a figurare dannatamente bene. L’anno dopo abbraccia una sfida: firmare con la decadente ROH. Il percorso è difficile, ma troppo talento non lo si può contenere. Bandido è uno dei simboli della ROH che lotta e del circuito indipendente che non si arrende. Non a caso vincerà anche la PWG Battle Of Los Angeles ed il PWG World Championship, titolo che detiene tutt’ora. La pazzia lo ha portato fin qui e lo porterà ancora oltre. Ah, parentesi per collegarsi al numero precedente: ora capite perché Speedball ha portato il 5 stelle a casa?