La terza stagione di Dark Side of the Ring ha fatto il suo debutto in grande spolvero con il doppio episodio su Brian Pillman. Considerando le puntate su Pillman come un unico episodio, questa volta la serie documentaristica di VICE ha voluto dedicare il secondo episodio a Nick Gage, atleta della prima ora della Combat Zone Wrestling e veterano dei Deathmatch. Oltre allo stesso Gage, tra gli ospiti di questa puntata sono figurati l’ex-campione AEW Jon Moxley, il proprietario della Game Charger Wrestling Brett Lauderdale e l’attore David Arquette. Ma adesso vediamo più nel dettaglio le vicende più particolari narrate nel documentario.
Nick Gage: cosa è venuto fuori dall’episodio di Dark Side of the Ring?
1- È stato clinicamente morto per sette minuti
Come detto dal narratore Chris Jericho all’inizio dell’episodio, i Deathmatch spesso e volentieri possono essere paragonati a “film horror nella vita reale” e la vicenda capitata a Gage ne è una conferma in piena regola. Siamo al round finale di CZW Tournament of Death VIII, dove a combattere sono stati lo stesso Gage ed il lottatore tedesco Thumbtack Jack, ed il loro incontro fu un Deathmatch tradizionale della Combat Zone dove il ring era circondato da tubi di led. Gage subì il bump sui tubi fin troppo presto ed iniziò a sanguinare copiosamente fuori dal ring, tanto che venne portato via per essere curato, ma la situazione era più seria del previsto ed in seguito Gage venne portato in ospedale in elicottero.
Come detto sia da Jon Moxley che dallo stesso Gage, l’atleta è stato clinicamente morto per sette minuti.
2- L’amore per i Deathmatch
Nick ha poi raccontato di come abbia deciso di intraprendere una carriera nel wrestling, spiegando anche il suo amore e la dedizione ai Deathmatch. Lui ed il fratello Chris, da bambini ed adolescenti, erano soliti guardare Saturday Night’s Main Event ogni week-end. I due fratelli poi scoprirono il violento incontro tra Cactus Jack e Terry Funk in IWA Japan, per poi iniziare a fare Backyard Wrestling imitando il wrestling hardcore arrivando ad utilizzare del filo spinato come i loro idoli.
Un altro esempio dell’amore di Nick Gage per i deathmatch è dato anche da altri filmati tratti da show della CZW, come ad esempio quando la sua maglietta prese fuoco durante un incontro procurandosi diverse ustioni alla schiena.
3- La dipendenza da droghe ed il periodo in prigione
Di per sé i deathmatch sono molto dolorosi per gli atleti, molto più che in incontri più ordinari. Per Gage ciò non fu un’eccezione, dato che iniziò a far uso di antidolorifici ma ciò si trasformò ben presto in una dipendenza e col passare del tempo arrivò a sostituire i tradizionali antidolorifici con l’eroina.
La vita di Gage, già di per sé complicata per la sua tossicodipendenza, divenne una spirale discente dopo la morte della madre a causa del cancro al seno. Ritrovatosi quasi al vivere come senzatetto, Gage rapinò una banca ma venne ripreso dalle telecamere di sorveglianza e riconosciuto, dato che non ha indossato una maschera o un passamontagna durante il colpo, per poi venir arrestato.
Dopo aver riconsegnato il denaro ed aver passato ben 5 anni in carcere, Gage venne aiutato da Brett Lauderdale a rimettersi in piedi, prima di riprendere la sua carriera nel ring stavolta nella GCW, ma i guai per lui non erano ancora finiti dato che un giorno gli venne richiesto di eseguire un test urinario antidroga. Gage provò a falsificare il test portando con sé l’urina di qualcun altro, ma venne scoperto e nuovamente arrestato passando poi altri due anni in carcere.
4- Il match con David Arquette
Altra presenza importante in questo documentario è stato David Arquette, il quale dopo essere tristemente diventato campione mondiale nella World Championship Wrestling nel 2000 ha sempre cercato il suo riscatto nei confronti dei fan di wrestling, che a causa di tale momento non lo hanno mai visto di buon occhio.
Arquette approdò, quindi in GCW, per fare un deathmatch con Gage. Per sua stessa ammissione l’attore non conosceva tale stipulazione, cercando quindi di farselo spiegare dall’avversario sentendosi però rispondere che “ci sarebbe stato molto sangue e dolore”.
Il match, le cui fasi salienti sono state inserite nel documentario, ha logorato non poco Arquette dato che Gage prima gli aprì la testa con un taglia-pizza per poi colpirlo tubo di led al collo. Come se non bastasse, Gage disse ad Arquette che non gli aveva fatto un taglio molto grave o profondo e poi lo schienò, intimandogli di stare al tappeto altrimenti sarebbe successo di peggio.
A differenza dello scorso episodio su Pillman, conclusosi con la proverbiale luce oltre il buio, l’episodio su Nick Gage ha un finale amarissimo a causa della morte del fratello, suicidatosi gettandosi da un ponte di Philadelphia l’anno scorso, e che da allora guarda quel ponte praticamente ogni volta che esce di casa.
Restate connessi con The Shield of Wrestling per il recap anche della prossima puntata del documentario su VICE TV, che tratterà del controverso pay-per-view Collision in Korea.