Specialmente per l’occasione, Pipebomb quest’oggi sarà diretta da me, ovvero Phoenix, e vi parlerò di alcune controversie correlate ad una delle fobie più comuni nella società moderna: gli spoiler. Piccola premessa: quest’articolo non si limiterà a descrivere l’impatto dello spoiler solo nel mondo del nostro amato pro wrestling, ma metterà radici anche in altre arti, come nella settima.
Con l’avanzare della sempreverde tecnologia è abbastanza scontato intuire che i difetti sarebbero presto sopraggiunti, ad esempio con un social network all’avanguardia come Facebook, con un solo click è possibile rovinare le aspettative di qualcuno. Ma se tutto questo fosse stato possibile anche anni fa? Immaginate Psycho, un film diretto da Alfred Hitchcock risalente al lontano 1960, che rappresenta uno svolgimento pregno di dualismo, una cosa totalmente innovativa per l’epoca.
Se la gente avesse saputo che in realtà Norman Bates era un “tutt’uno” con sua madre, cosa sarebbe successo al film? Ad oggi abbiamo avuto altri esempi di dualismo, come ad esempio in Mr. Robot e in Fight Club, ma resta il fatto che il non sapere, almeno all’epoca, ha aiutato molte persone a godersi pienamente questo film.
Passiamo al nostro amato Pro Wrestling, prendendo spunto da un avvenimento che sicuramente è stato spoilerato a molti: la fine della Streak di The Undertaker per mano di Brock Lesnar.
Quanti di voi hanno scoperto – in modo indesiderato – che The Undertaker, autore di vittorie al Grandest Stage of Them All per ben 23 anni, fosse stato battuto da Brock Lesnar? Le testimonianze di un precedente sondaggio affermano che in molti hanno patito questa tediosa sorte. Non è stato straziante leggere quel “21-1” pur essendo ignari di quanto accaduto la sera prima? Anche in questo caso, gli spoiler hanno sicuramente rovinato un momento che poteva creare molte emozioni contrastanti. Sento spesso in giro che gli spoiler non intaccano la qualità del match ed infatti è così, ma dov’è il fattore sorpresa? Dov’è la reazione che concerne e segue i near fall, l’inconsapevolezza del momento in cui un wrestler utilizzerà la finisher, le reversal, le intromissioni e così via? Oggettivamente il match non viene intaccato, ma soggettivamente c’è una delimitazione, un piccolo bug interno che manda in tilt il nostro sistema, proprio come un malware che infetta ogni piccolo processore della nostra mente, non riuscendo a trarre il pieno godimento.
Potremmo citare innumerevoli opere, wrestlinghiane o non che con gli spoiler non sarebbero state quelle che sono oggi – almeno soggettivamente – per tutti noi: Breaking Bad, Cowboy Bebop, Arancia Meccanica, Wrestlemania 17 e via discorrendo. Una cosa è certa: lo spoiler è inevitabile. In una società moderna e all’avanguardia come quella in cui viviamo, c’è sempre lo spoiler dietro l’angolo. Non aprite i social network? Tranquilli, ci sarà il vostro amico con l’aria da scemo di guerra che vi racconterà tutto l’evento a ruota libera senza che nemmeno voi possiate rendervene conto, come in uno sketch comico di un film del grande Totò. Una notifica, una chiamata o anche un poster pubblicitario; tutto è classificabile come spoiler.
Si chiude dunque qui la nostra piccola escursione all’insegna del NoSpoiler; il succo del discorso rimarrà per sempre immutato e scolpito nelle pergamene dell’eternità: spoilerare equivale ad avere una progenie femminile tendente a scappare dal tetto coniugale per abbracciare il dualismo del membro maschile. Goodbye!