The HeXagon #7: Main Event Mafia | Bullet Club, nWo e l’Evolution sono solo alcune delle grandi stable che hanno fatto la storia del wrestling. Nel nuovo episodio di questa rubrica andremo a parlare di quella che è stata la formazione più iconica e leggendaria di tutta la TNA: i Main Event Mafia
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Una delle regole cardine del mondo del wrestling è che non esiste un buon face senza un ottimo heel e, come ci insegnano le grandi narrazioni contemporanee, non c’è niente di meglio che un gruppo di eroi alle prese con un gruppo di temibili cattivi. Nel corso degli anni, tali dinamiche sono state completamente assorbite dalla disciplina creando numerose fazioni che hanno dato vita a momenti a dir poco iconici. Dai Four Horsemen al Bullet Club, dal nWo alla D-Generation X, non sono poche le stable che hanno scritto pagine di storia.
Oggi andremo a parlare di quella che è stata la stable più iconica ed importante della TNA, promotion americana che per anni è stata la vera alternativa al monopolio WWE sul suolo statunitense: i Main Event Mafia.
Le origini del mito
La macchina del tempo ci porta all’estate del 2008. L’allora astro nascente A.J. Styles fu attaccato dalla strana alleanza che vedeva coinvolti Booker T, il Team 3D e Tomko. L’attacco fu interrotto da Kurt Angle il quale, tuttavia, si unì ai cattivi gettando le prime basi del Main Event Mafia. A Victory Road, durante il match tra Samoa Joe e Booker T valevole per il TNA World Heavyweight Championship, Joe ebbe un violento e pericoloso scatto d’ira che venne interrotto da Sting. La mancanza di rispetto di Joe verso The Icon ebbe la meglio causando un turn heel di Sting che colpì il giovane wrestler con la sua mazza da baseball consentendo a Booker T di vincere la contesa.
Iniziò una strana alleanza tra il nuovo campione e l’ex paladino della giustizia che culminò con un attacco ai danni di A.J. Styles ad Hard Justice dopo che quest’ultimo aveva sconfitto Kurt Angle in un Last Man Standing match. Le ragioni di tale attacco vennero svelate il 14 agosto a TNA Impact! dove Sting professa tutto il suo disappunto circa la mancanza di rispetto che le giovani leve hanno verso i veterani.
A No Surrender, Sting annunciò che a Bound for Glory IV avrebbe sfidato Samoa Joe per il TNA World Heavyweight Championship. Sempre in quella sera, durante il match tra Christian Cage, Angle e Joe; Jeff Jarrett fece il suo ritorno on-screen dopo un’assenza che durava da maggio 2007 aiutando Joe a mantenere il titolo. A Bound for Glory, Jarrett sconfisse Angle in un match con Mick Foley nel ruolo di Special Guest Ringside Enforcer. Sempre in quell’evento, Sting sconfisse Joe grazie al turn heel di Kevin Nash. Le ragioni del tradimento di Nash vennero presto spiegate allineandosi al pensiero di Sting circa la mancanza di rispetto verso i veterani.
Il successo, la faida con i TNA Frontline e la fine
Il Main Event Mafia era nato. Per quasi un anno, la formazione composta da Kurt Angle, Sting, Kevin Nash, Booker T, Christian Cage, Samoa Joe, Scott Steiner e Traci Brooks dominò la scena arrivando persino a possedere ogni titolo maschile TNA nello stesso momento. Tra colpi di scena, turn e nuovi ingressi, il MEM dovette vedersela con i giovani talenti che tanto disprezzava i quali si unirono in una stable dal nome TNA Front Line. Al loro interno vi erano nomi quali A.J. Styles, Christopher Daniels, Chris Sabin, Rhino, Samoa Joe, il Team 3D, James Storm, Jay Lethal, Petey Williams, ODB, Consequences Creed, Robert Roode, Alex Shelley e Eric Young.
Le due stable diedero vita ad un feud senza esclusione di colpi che durò per quasi un anno. Il periodo d’oro del MEM, però, dovette fare i conti con la variabile più complessa che da sempre attanaglia la TNA/IMPACT! Wrestling: il mercato. Ben presto diversi membri lasciarono la compagnia e, a livello narrativo, Kurt Angle, l’allora leader della stable, dichiarò superato l’attrito con le giovani leve elogiandole e rispettandole.
Il ritorno e l’impatto del Main Event Mafia
La stable sparì dai radar per diversi anni. Nel giugno del 2013, Sting annunciò il ritorno del Main Event Mafia, in risposta alla guerra che perdurava da un anno tra il roster TNA e la nuova fazione di heel dominante, gli Aces & Eights. Nella nuova formazione vi erano alcuni nomi della precedente stable quali Sting, Kurt Angle e Samoa Joe e nuovi membri quali Magnus e Quinton “Rampage” Jackson. Conclusa la rivalità, la compagnia preparò l’addio di Sting il quale dovette lasciare la promotion dopo aver perso un match contro Magnus, allora campione che tradì i propri compagni.
Tale evento segnò sicuramente la fine di un’era, di un simbolo: cattivi troppo carismatici per essere odiati che hanno dimostrato quanto sia utile la presenza di una stable compatta per elevare lo status di più lottatori nel giro di poco tempo. Poco dopo l’avvento del MEM, il mondo del wrestling vide la nascita di svariate stable oggi ritenute iconiche. Inutile negare che senza di loro alcune fazioni potrebbero non essere esattamente come le immaginiamo oggi.