Shane Mcmahon ha effettuato un turn heel, attaccando The Miz nell’opener di Fast Lane.
Indubbiamente una delle build-up più lunghe in vista dello Showcase Of The Immortals. A tratti apparentemente sconclusionata e stagnante, con permanenti dubbi di cui parlerò successivamente. Tuttavia, il fattore che rende questa rivalità una delle migliori all’affacciarsi di Wrestlemania, è la consistenza. Due personaggi ben delineati, Shane Mcmahon: l’incarnazione del face buonista ai limiti della stucchevolezza e The Miz: la definizione di heel. Nel giro di 4 mesi, l’ottimo lavoro del creative team, è riuscito a capovolgere diametralmente la situazione, sorprendendo anche il pubblico, non un fattore da ignorare. L’apice del climax è stato raggiunto ieri notte a Fast Lane, dove l’attacco di Shane Mcmahon ai danni di The Miz, ha liberato il passaggio dai dossi e ci proietterà con maggiore scorrevolezza allo scontro di Mania. Un ottimo lavoro psicologico sul figlio di Vince. Un arco narrativo che nasce dalla iniziale riluttanza nei confronti del partner. 4 mesi dopo, l’arco, sfocia in un eccessivo coinvolgimento che lo porta a passare al “lato oscuro”. Altrettanto degna di nota l’evoluzione di Miz, stranamente a suo agio nelle vesti del face goffo e, guarda caso, quasi stucchevole.
Ma perchè proprio loro?
I dubbi a cui facevo riferimento in precedenza, riguardano essenzialmente la scelta dei personaggi coinvolti. Non è un’eresia pensare: -“Ma con un roster così talentuoso, dobbiamo seriamente vedere Shane vs Miz a Wrestlemania?” Legittimo, anzi a dirla tutta, è proprio la scelta degli atleti ad aver conferito questo alone di ambiguità alla storyline. In fondo si parla di wrestling, il fine dovrebbe essere sempre quello di offrire uno spettacolo godibile all’interno delle corde. Sfido chiunque a pensare che il loro match possa infuocare il MetLife Stadium. Dunque è ineccepibile essere contrariati sul fatto che un match marginale, riceva maggiore attenzione nella costruzione, rispetto ad altri match di punta. Ma lungi da me trasformare un buon lavoro di booking, in una critica. D’altra parte, banale dirlo, ma il wrestling è anche intrattenimento e, così come per HHH vs Batista, molte volte è la costruzione a fare l’80% del lavoro. Il nostro compito, in qualità di fan, è prestare il fianco alla distrazione e cercare di guardare con più trasporto possibile. Sta diventando sempre più raro assistere a storie coerenti e realistiche, che si sposino alla perfezione con la natura di questa disciplina. Perciò rinnovo il mio plauso alla consistenza di questa faida e spero che si concluda nel migliore dei modi. Consapevole del fatto che, in quel di Fast Lane, è sembrata una Lamborghini Huracàn in mezzo ad un gruppo di Fiat Punto.