AEW All Out si svolgerà anche quest’anno alla NOW Arena di Chicago, Illinois come accaduto nel 2021, ma l’aria nella città del vento è cambiata.
Tony Khan ha contribuito alla nascita e alla crescita di questa prosperosa federazione, finché un giorno il giocattolo non ha iniziato a presentare i primi difetti di fabbrica. Solitamente è sempre al creatore che si espongono le lamentele e oggi i nodi stanno tutti venendo al pettine.
Cody Rhodes è andato via (curiosità statistica: non ha mai preso parte ad un’edizione di AEW All Out) e l’arrivo di CM Punk – secondo i rumors – con il passare del tempo ha creato scompiglio e malcontento all’interno del backstage. Nonostante siano cambiate molte cose all’interno della promotion di Jacksonville, AEW All Out è pronto a stravolgere il panorama del professional wrestling esattamente come 365 giorni fa.
AEW All Out 2022: cosa stai tramando Tony?
Ad ormai pochi passi dalla messa in onda di AEW All Out e con la card praticamente completa, Tony Khan ci porta alla vigilia di questo pay-per-view nella più totale incertezza. Preso dal suo solito stato di euforia totale, Khan ha ancora una volta esagerato (e per certi versi sbagliato) a costruire l’ultimo grande evento estivo targato All Elite Wrestling.
Nonostante le richieste del pubblico di optare per show meno lunghi e una card più compattata, il patron della federazione ha addirittura aumentato il numero degli incontri di AEW All Out passando dai dieci totali (9 in main card e 1 nel Buy-In) dell’edizione 2021 ai quattordici complessivi del 2022 (11 in main card e 3 nella Zero Hour).
Il suo sogno di proporre dream matches, come capita alla maggior parte dei fan quando si ritrovano con un joypad in mano, si è avverato. Se è vero che la AEW differisce dalla WWE anche per una minor propensione alla parte dell’entertainment, va sempre tenuto in conto che le rivalità vanno costruite settimana dopo settimana e che gli incontri in un pay per view devono essere il culmine di esse. L’attitudine mark di Tony Khan non permette di dare un senso alla prassi e perciò un match come Bryan Danielson vs Chris Jericho – pronosticabile showstealer di AEW All Out – risulta quasi forzato considerando che è nato solo grazie all’inserimento di Daniel Garcia.
Guardando il resto della card – Zero Hour compreso (ovvero il pre-show)– sono pochi i match la cui attesa ci farà mangiare le unghie: questo non significa che AEW All Out sarà un evento marginale o un fallimento, ma che avere un roster troppo folto ti costringe a bookare anche match di poco interesse togliendo minuti alle storyline principali. Inoltre, la smania di TK per le cinture sta prendendo una piega indesiderata poiché escluso il titolo TNT (ancora una volta seppellito dall’assenza di storie lineari) avremo ben sette match con un alloro in palio, l’ennesimo errore che porta così a svalutare l’importanza di avere dei campioni nella propria federazione.
Eppure perché non possiamo fare a meno di AEW All Out anche questa volta? Perché Tony Khan è un campione nel rendere possibile l’impossibile, nel trasformare quel che sembrerebbe una scomoda verità in una semplice storia da raccontare e perché quando genera hype difficilmente fallisce. Non a caso, sparsi per la card, ci sono tanti grandi interrogativi: CM Punk verrà battuto in casa sua? The Elite saranno i primi campioni Trios? Assisteremo al turn face di Daniel Garcia che farà vincere Bryan Danielson? Quale sarà il futuro di Jungle Boy (o Jack Perry) dopo il feud con Christian? Ed infine chi sarà il ‘Joker’ all’interno del Casino Ladder Match?
NOW Arena: dove la AEW scrive la storia
Non fraintendete, ma la NOW Arena si è trovata nel posto giusto al momento giusto e per questo è finita dalla parte indimenticabile della storia. Kudos a CM Punk, se non fosse originario di Chicago probabilmente oggi staremo parlando di un’altra arena situata in un’altra città o forse nemmeno staremmo parlando di storia, ma semplicemente introducendo AEW All Out nella sua interezza. Eppure questa venue da poco più di 10.000 spettatori rimarrà impressa in maniera indelebile nella mente degli appassionati di wrestling per quello che è accaduto il 4 settembre 2021 e presumibilmente per quello che accadrà il 5 settembre 2022.
Hoffman Estates, Illinois. Questo il nome del sobborgo di Chicago in cui è localizzata l’arena. Dopo il suo ritorno nel mondo del pro-wrestling durante AEW Rampage, CM Punk lotta il suo primo match interrompendo un digiuno di quasi otto anni ad AEW All Out. L’avversario è Darby Allin, il quale viene schienato dopo l’immancabile GTS (Go To Sleep) che ha reso il ‘Best In The World‘ il pro-wrestler che conosciamo oggi. Un anno dopo, Punk lotta nel main event dello stesso pay-per-view in un match valido per il titolo mondiale AEW affrontando Jon Moxley e chissà se assisteremo all’ennesimo trionfo casalingo o ad un’ultima umiliazione ai danni del nativo della città del vento.
Stessa arena, AEW All Out si è chiuso con Kenny Omega ancora campione dopo aver sconfitto Christian. La ‘Best Bout Machine‘ è pronta a celebrare l’ennesimo trionfo con gli Young Bucks e la sua cricca, ma ecco che dal nulla si spengono le luci e risuona “All About That Boom”. Adam Cole fa il suo debutto in All Elite Wrestling schierandosi dalla parte dei suoi migliori amici e del campione mondiale; non è però la fine dello show, perché non appena Cole ha iniziato il suo comizio è la cavalcata delle valchirie a risuonare all’interno della NOW Arena: nello stupore (e nella gioia) generale, Bryan Danielson è il secondo nuovo acquisto della AEW.
Tony Khan ha promesso la storia anche nell’edizione 2022 di AEW All Out. A far storcere il naso sono le tante bugie e la polvere sollevata nell’ultimo periodo dal proprietario del Fulham e dei Jacksonville Jaguars. Alla vigilia di uno dei PPV più importanti della federazione, difficilmente i suoi annunci si rivelano dei flop; in questo momento storico, TK sa di non potersi permettere cadute di stile o fallimenti pena una rivolta del pubblico stretto, la cui fedeltà sta vacillando dopo le ultime uscite infelici.
Maxwell Jacob Friedman sembra il nome più papabile per vestire i panni del ‘Joker’ nel Casino Ladder Match. Una vittoria gli garantirebbe una chance titolata, perché no magari proprio contro quel CM Punk con cui ha un conto ancora in sospeso. Se il ritorno di MJF potrebbe regalarci un pop assordante, il debutto di Kota Ibushi – voce circolata nelle ultime ore – magari al termine della finale per i Trios Titles romperebbe il muro del suono, vista la sua assenza dai ring dopo la disputa con la NJPW. La NOW Arena può scrivere la storia per l’ennesima volta e l’evento AEW All Out appare come lo scenario perfetto per riaccendere quella fiamma che rischia di estinguersi.