Kenny Omega vs Jon Moxley è già il match dell’anno del wrestling americano a livello di star power e importanza storica. Ancora una volta TNT diventa la casa di un’altra pagina di storia, a 22 anni di distanza da un altro incontro storico dell’emittente, quello tra Goldberg e Hollywood Hogan.
Quello che andrà in onda mercoledì prossimo in quel di Dynamite è senza dubbio il match più importante che il wrestling a stelle e strisce abbia offerto in questo non proprio felice 2020. Un incontro tra due dei massimi esponenti della disciplina che tanto amiamo, due stili opposti che mescolati potrebbero solo divenire un magico binomio.
La AEW gioca il suo asso migliore ossia la sfida tra il suo campione, l’uomo impossibile da battere, l’inscalfibile, il grande atto di forza della federazione che fu in grado di toglierlo dalle mani dell’odiata nemica, Jon Moxley opposto alla stella, il numero uno, il Cleaner Kenny Omega.
Due influenze, due stili, due modi di stare nel ring differenti votati ad un unico obiettivo quello di offrire il match dell’anno.
Un incontro di tale portata sarebbe il degno Main Event di un qualsiasi evento, di una qualsiasi promotion di wrestling, passata, presente e futura. Un match che eccelle per il modo in cui ci arriviamo e per lo status dei due maturato e implementato giorno dopo giorno.
Nessun PPV, nessun pagamento extra servirà per la sua visione: sarà il semplice atto conclusivo della prossima puntata di AEW Dynamite, rinominata “Winter is Coming” in un chiaro riferimento alla celebre collana di best seller che hanno ispirato la serie cult “Il Trono di Spade.”
Cicli e ricicli storici
TNT ancora una volta si ritrova padrona del più importante incontro del panorama americano, mandato in onda sulle sue reti e non in Pay-Per-View.
Successe lo stesso 22 anni fa in quello che è il match più celebre della storia di Nitro, lo show di punta della defunta WCW, che negli anni 90 giurò guerra all’allora WWF e al suo programma del lunedì RAW.
Eric Bischoff, con pieni poteri esecutivi e col sostegno economico del proprietario Ted Turner, costruì un assoluto colosso che prese con forza da una morente WWE tutti i suoi pezzi pregiati su cui tutti spicca il re del wresling americano Hulk Hogan.
Hogan, che in WCW vestì spesso i panni del cattivo come leader del nWo, è stato il centro indiscusso anche fuori dalla comfort zone della promotion dei McMahon.
Pensare ad un Main Event che potesse essere un blockbuster senza avere lui come protagonista in quegli anni era davvero difficile e Hollywood Hogan arrivò al match ovviamente con la Big Gold stretta alla vita.
Hogan è esattamente uno dei protagonisti di questa storia. Opposto a lui c’era un solo nome che potesse minimante avvicinarsi a quel livello di status. Un astro nascente si stava facendo sempre più largo nel mondo competitivo della World Championship Wrestling ossia Bill Goldberg.
Da Man è stato un assoluto crack nella fine degli anni 90. Match corti, esplosivi e che si chiudevano in pochi secondi a favore suo, al seguito di una Spear e una Jackhammer. Un dominio nel ring animalesco che fomentò il pubblico di quell’epoca, capace di reagire solo con una grande adrenalina a quella tipologia di match.
Goldberg vanta l’impressionante record di 173 vittorie consecutive in WCW iniziate dalla schiacciante imposizione contro Hugh Morrus a Nitro e proseguite nel mentre anche con la vittoria del titolo degli Stati Uniti. Bill era solito gridare “Who’s Next?” chiedendosi che sarebbe stato il prossimo ad essere travolto dalla sua furia schiacciasassi.
You’re Next!
I mesi passavano e un solo avversario, correlato a un solo obiettivo, rimaneva sulla sua strada; ormai sembrava chiaro a tutti che Bill Goldberg volesse il World Championship, Hollywood Hogan era improvvisamente diventato il “Next”.
Era arrivata l’ora del più importante match che la WCW potesse proporre all’epoca, se non forse il più importante della sua storia. Ma la federazione sorprese tutti proponendo questo incontro non in PPV, come era logico aspettarsi, ma bensì in una puntata di Nitro.
La motivazione dietro questa scelta è fondamentalmente una ossia l’ossessione di Eric Bischoff di battere sistematicamente RAW negli ascolti TV.
Il Georgia Dome di Atlanta fu protagonista di uno dei match economicamente più importanti di sempre con 41.412 biglietti venduti (di cui oltre 30.000 solo al seguito dell’annuncio del match) che portarono nelle casse della federazione oltre un milione di dollari. Tantissimo, se contiamo il fatto che fosse uno show settimanale, pochissimo se lo relazioniamo ai quasi 7 milioni di dollari stimati se il match fosse stato proposto in PPV.
L’incontro (e il suo contorno) nei suoi circa quindici minuti di durata regalarono un punteggio di rating pari a 6.91 con oltre 10 milioni di spettatori stimati, ben oltre il 4.85 che totalizzò l’episodio che comunque portò a battere la puntata in contemporanea di RAW.
Quel giorno sicuramente nacque una stella, ma la WCW per motivi come questo tre anni dopo avrebbe dovuto dichiarare bancarotta.
Goldberg tenta una presa ai danni di “Hollywood” Hogan
Da Man impugna entrambe le cinture dopo la vittoria nello storico match
Winter is Coming
Tornando al presente ancora una volta dunque TNT si ritrova tra le mani un match dall’alto profilo per il panorama americano.
Le motivazioni alla base delle due federazioni sono diametralmente opposte; se la WCW lo fece per prendere un’altra vittoria sulla rivale, la AEW sceglie di giocarsi l’asso per elevare, a poco più di un anno di vita, il suo meraviglioso prodotto, il tutto romanticamente come fosse una chiusura di un cerchio.
Se nel 1998 al seguito di quel match Goldberg iniziò davvero ad essere Da Man, nel 2020 potremmo assistere ad una nuova nascita, o per meglio dire rinascita, quella del Cleaner.
Kenny Omega è e resta sempre Kenny Omega e il fatto che non sia stato il campione fino ad ora non è assolutamente uno smacco anzi. Kenny ha messo a disposizione il suo infinito talento per elevare altri atleti e aiutare la categoria di coppia ad avere un ruolo da grande main event.
Ma è tempo per lui di tornare ad essere un predatore solitario, e dopo aver metaforicamente e letteralmente tagliato i conti col suo passato a Full Gear contro Adam Page, adesso il prossimo nella lista resta Jon Moxley, l’invincibile campione.
Comunque andrà a finire la AEW e il prossimo episodio di Dynamite ci avranno regalato un momento da custodire nel cuore.
Comunque vada mercoledì sarà già storia, una storia fatta di cicli e ricicli.