Pills Of Wrestling #32: Hardcore | Amato da molti, bistrattato da altri, esiste uno stile di wrestling che ha spesso diviso l’opinione popolare per via della sua violenza e dal suo essere estremo. Siete pronti ad intraprendere un viaggio alle origini dell’hardcore wrestling?
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Amato da molti, bistrattato da altri, esiste uno stile di wrestling che ha spesso diviso l’opinione popolare. Caratterizzato dalla sua violenza e dal suo essere estremo, ha fatto scuola grazie alla sua iconica regola che è alla base di ogni sua derivazione: tutto è lecito. In Pills Of Wrestling #32 parleremo delle origini e della situazione attuale dell’hardcore wrestling.
Pionieri e caratteristiche
Tra i pionieri del genere e coloro che lo hanno portato al mondo mainstream, troviamo nomi leggendari che hanno scritto vere e proprie pagine di storia. Tra questi, ricordiamo Abdullah the Butcher, The Sheik, Jackie Fargo, Jerry Lawler, Terry Funk, Mick Foley e Atsushi Onita.
Impossibile non sottolineare l’enorme importanza degli oggetti contundenti (detti foreign object) che vengono utilizzati diventando spesso veri e propri simboli dei lottatori hardcore. Tra le armi spesso utilizzate troviamo mazze da baseball, catene, sedie, bidoni dell’immondizia, martelli, puntine da disegno e molto altro ancora.
In Pills Of Wrestling #32 faremo un viaggio alle origini dell’hardcore wrestling
Attorno agli anni cinquanta, il wrestling professionistico stava vivendo una fase di stallo. Sia i promoter che i wrestler dovevano pensare a come ravvivare l’interesse del pubblico. Per attirare l’attenzione dei fan, il business aveva capito di dover infrangere un taboo assai mastodontico per l’epoca, ovvero inserire la presenza del sangue durante gli incontri. Oggi possiamo dire che la scelta è stata più che azzeccata e il sangue si è rivelato come una fonte di guadagni significativi aumentando la tanto bramata attenzione dei fan.
Il primo match a tema hardcore è stato il No Holds Barred e il resto è storia. Al centro della storia raccontata all’interno del ring troviamo le ferite. Esse servivano per aumentare la drammaticità dell’incontro accentuando la pericolosità dell’incontro grazie al sangue che scorreva sui volti dei lottatori. Le ferite venivano spesso autoinflitte dagli stessi wrestler che si tagliavano con delle lamette, a volte anche per simulare gravi infortuni.
Il sangue era presto diventato un elemento chiave del genere e lottatori come Freddie Blassie, Giant Baba, Jackie Fargo e Terry Funk rendevano i propri incontri sanguinosi come se fosse un vero e proprio marchio di fabbrica. Ben presto arrivarono nuove violente tipologie di match, tra questi ricordiamo il Street Fight Match, lo Steel Cage Match ed il Texas Death Match. Il merito dell’espansione dell’hardcore va’ dato sicuramente alla National Wrestling Alliance.
La consacrazione del genere
L’eredità dell’Hardcore Wrestling
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