Promoter Indy rivela: non sento i miei lottatori da mesi. Andy Quildan denuncia lo scarso interesse da parte dei suoi lottatori durante questa fase di sospensione
Il Coronavirus è un grosso problema per ogni tipo di commercio e di azienda: se diverse multinazionali hanno dovuto ridurre il loro personale, possiamo solo immaginarci cosa possa comportare ad una piccola azienda. La stessa cosa sta capitando nel mondo del pro-wrestling con tante piccole compagnie indipendenti che si pongono ancora tanti interrogativi sul loro futuro.
I promoter sono chiamati a risolvere tanti problemi nonostante una sconcertante assenza di contatti con i lottatori come testimoniato dal fondatore e proprietario della Revolution Pro Wrestling, Andy Quildan.
La denuncia di Quildan
Ospite del podcast “Art of Wrestling” Quildan, uno dei promoter più importanti del panorama inglese, ha denunciato questa situazione che lo ha infastidito non poco:
Ne avrò sentiti forse due o tre, agli altri non gliene frega un c***o.
La Revolution Pro Wrestling è tra le compagnie più conosciute nel panorama inglese e contiene alcuni nomi importanti come PAC, Will Ospreay e David Starr. Molti dei “suoi” lottatori, probabilmente preoccupati di una qualsivoglia conseguenza, hanno contattato il promoter subito dopo la pubblicazione del podcast:
Non faccio di tutta l’erba un fascio ma molti lottatori pensano solo al loro tornaconto: se non sei utile non ti cerco per nessun motivo finché non mi ritorni utile. Guarda caso, dopo il podcast ho ricevuto tonnellate di messaggi! Mi son segnato chi mi ha scritto. Ma ripeto, sono davvero pochi.
Una presa di posizione davvero molto dura contro l’atteggiamento subdolo, a detta di Quildan, di alcuni suoi lottatori. Vedremo se ci saranno conseguenze in futuro.