Le storyline della WWE raccontano 40 anni di storia del wrestling, ma quali sono quelle da recuperare assolutamente? Scoprilo nel nostro articolo!
La WWE è oggi in uno dei periodi di maggiore spolvero della sua storia, essendo tornata alle luci della ribalta mainstream grazie ad una nuova dirigenza, l’accordo con Netflix e le numerose star extra-wrestling apparse negli ultimi anni all’interno dei suoi programmi.
In tanti, quindi, si stanno avvicinando alla disciplina dello sport-spettacolo e vorrebbero riscoprirne le migliori storyline della storia per collegare i puntini un po’ come avviene con le serie tv e i film prequel. Quarant’anni di saghe del wrestling, fatte di pay-per-view e tantissime puntate settimanali, sono però molti: con questo articolo vogliamo aiutarvi a individuare le migliori storie viste in WWE che meritano il vostro recupero.
Il boom televisivo della WWE: gli anni ’80 e l’Hulkamania
Il nostro viaggio tra le migliori saghe del wrestling WWE inizia negli anni ’80, con il fenomeno chiamato “Hulkamania”. L’allora WWF (World Wrestling Federation) rivoluzionò la disciplina rendendo il leggendario Hulk Hogan, paladino dei fan impegnato a sconfiggere villain memorabili come André the Giant e “Macho Man” Randy Savage, una vera e propria icona culturale.
Tutto iniziò nel 1984, quando Hogan sconfisse The Iron Sheik per il titolo mondiale dando il via a un’epoca d’oro segnata dall’espansione nazionale della WWF sotto la guida di Vince McMahon.
In quegli anni, infatti, McMahon ruppe con il vecchio sistema dei territori (fino ad allora i diversi promoter di wrestling si erano divisi gli Stati Uniti in territori di competenza, non invadendo mai le aree su cui un concorrente promuoveva i suoi spettacoli) e portò la WWF su scala nazionale sfruttando al massimo le potenzialità della televisione via cavo e successivamente il neonato sistema dei pay-per-view.
Questo periodo prende anche il nome di Rock ‘n’ Wrestling Connection, un’alleanza tra quella che sarebbe diventata la WWE e il mondo dello spettacolo, con star come Cyndi Lauper e Mr. T che contribuirono a rendere il wrestling un fenomeno mainstream.
Questo mix di intrattenimento, carisma e storyline culminò con la prima edizione di WrestleMania nel 1985. È da questo momento che la WWE divenne la compagnia di wrestling numero uno negli Stati Uniti, distruggendo la concorrenza e creando alcune delle storyline più memorabili di sempre.
1) Da amici a rivali: la storyline dei Mega Powers
Tra le saghe del wrestling più iconiche degli anni ’80 c’è sicuramente la storyline dei Mega Powers: si tratta del duo composto da Hulk Hogan e “Macho Man” Randy Savage, due dei più grandi nomi dell’epoca. I due unirono le forze nella puntata di Saturday Night’s Main Event del 3 ottobre 1987, quando Hogan corse in aiuto di Savage ostaggio di Honky Tonk Man e della Hart Foundation. Il sodalizio fu suggellato dalla storica stretta di mano che fece impazzire il pubblico.
Tuttavia, l’amicizia tra i due beniamini del pubblico iniziò ad incrinarsi a causa della crescente gelosia di Savage nei confronti di Miss Elizabeth, la sua manager e compagna nella vita reale, che spesso si trovava a mediare tra i due. La tensione esplose definitivamente nel 1989, quando durante un match contro i Twin Towers, Savage accusò Hogan di essere troppo protettivo nei confronti di Elizabeth. Furioso, “Macho Man” attaccò il suo ormai ex alleato, sancendo il tradimento e il definitivo scontro tra i due.
La storyline dei MegaPowers culminerà quindi a WrestleMania V, dove Hogan e Savage si affrontarono per il titolo mondiale. A vincere fu Hogan, ma la storyline rimase a lungo memorabile come una delle migliori saghe del wrestling per il suo perfetto equilibrio tra azione sul ring ed emozioni fuori dal quadrato, dimostrando quanto il prodotto WWE potesse essere più di un semplice spettacolo di combattimento: una vera soap opera con muscoli e adrenalina.
2) Gli eroi della WWE uno contro l’altro: Hogan vs Warrior
Un’altra faida simbolo di Hulk Hogan e dell’Hulkamania vede questa volta l’allora campione WWF scontrarsi con un altro beniamino del pubblico, il campione intercontinentale The Ultimate Warrior. Siamo infatti nel 1990 e la storyline tra Hogan e Warrior non fu solo uno degli scontri più epici della WWE, ma rappresentò anche un vero passaggio di testimone tra due icone.
Il culmine arrivò a WrestleMania VI, in un match campione contro campione con entrambi i titoli in palio. Nella sorpresa generale, Warrior sconfisse Hogan chiudendo una delle saghe del wrestling più memorabili del periodo e aprendo la strada a quella che sembrava una nuova era.
3) Tra storyline e realtà: la New Generation e il Montreal Screwjob
Chiuso il rivoluzionario capitolo degli anni ’80, la metà degli anni ’90 per le storyline WWE è segnata da quella che prende il nome di “New Generation Era“, un periodo indicativamente compreso tra il 1993 e il 1997.
Il termine nasce con riferimento all’addio di molte star degli anni ’80, tra cui gli stessi Hulk Hogan e Randy Savage (che avevano fatto i bagagli diretti verso i contratti più vantaggiosi offerti dall’allora federazione rivale WCW).
La New Generation segna però anche un cambiamento nel prodotto proposto dall’allora WWF: con lo scandalo degli steroidi e il declino dell’Hulkamania, Vince McMahon puntò su talenti più giovani e tecnicamente abili, portando alla ribalta nomi come Bret “Hitman” Hart e Shawn Michaels.
I due, rivali sul ring e rappresentanti di due filosofie opposte della “vita da wrestler” anche nel backstage, daranno vita a una delle saghe del wrestling più ricordate sotto un punto di vista della qualità in ring, affrontandosi in un Iron Man Match a WrestleMania XII e più tardi, a Survivor Series 1997, diventando protagonisti del celebre “Montreal Screwjob“.
Durante l’incontro tra Hart, campione e idolo di casa ma anche in procinto di lasciare la compagnia per la WCW, e Michaels il patron WWF Vince McMahon forzò la mano sul copione, facendo dichiarare Hart sconfitto per sottomissione anche se quest’ultimo non aveva ceduto e lo script del match prevedeva una sua vittoria.
La controversia, che vide Hart e McMahon scontrarsi molto duramente anche nel backstage, aprì al personaggio del capo perfido e senza scrupoli (McMahon), antagonista perfetto per numerose delle storyline del periodo successivo, l’Attitude Era.
Le saghe del wrestling si fanno politicamente scorrette: l’Attitude Era
La spietata concorrenza della WCW ed il mutato gusto nella società dell’epoca (già intercettato dalla “minore” ECW, leggendaria federazione di Philadelphia) costrinsero presto la WWF ad abbandonare le tonalità colorate ed in alcuni casi “sportive” della New Generation, aprendo la strada all’Attitude Era.
Sviluppatasi tra il 1997 ed il 2002, l’Attitude Era fu la saga del wrestling più politicamente scorretta della WWE, caratterizzata da storyline crude, linguaggio esplicito e personaggi senza peli sulla lingua. In risposta alla concorrenza della WCW, Vince McMahon trasformò la compagnia in un prodotto più adulto, aumentando il grado di violenza e momenti scioccanti.
I protagonisti di questo periodo sono “Stone Cold” Steve Austin, icona ribelle che sfidava l’autorità di McMahon, The Rock, vero e proprio maestro dell’intrattenimento al microfono poi diventato la stella cinematografica Dwayne Johnson e la D-Generation X, il gruppo guidato da Shawn Michaels e Triple H con il loro umorismo volgare e anarchico.
Match crudi, segmenti controversi e storyline leggendarie resero l’Attitude Era una delle saghe del wrestling più amate e ricordate di sempre, rivoluzionando il business e riportando la WWE al vertice.
4) La vita di tutti i giorni entra nelle storyline WWE: il dipendente indisciplinato Steve Austin vs il capo cattivo Vince McMahon
Tra le storyline più emblematiche dell’Attitude Era nessuna è stata più esplosiva della faida tra “Stone Cold” Steve Austin e Vince McMahon. Con la WWE ormai trasformata in un prodotto più adulto, questa storyline ha incarnato alla perfezione il tema della ribellione contro l’autorità.
Tutto inizia nel 1997, quando McMahon, ormai figura on-screen, cerca di controllare Austin, ritenendolo troppo indisciplinato per essere il volto della compagnia. Dopo che “Stone Cold” diventa campione WWF a WrestleMania XIV, il conflitto con McMahon esplode: il tirannico chairman della WWE tenta di ostacolare Austin con ogni mezzo, appoggiando wrestler maggiormente “corporate” disposti a diventare il campione di McMahon (come The Rock o Triple H), interferendo nei match e persino provando a licenziarlo.
L’intera Attitude Era è segnata da momenti leggendari tra i due: dall’iconico segmento in ospedale, dove Austin attacca McMahon con una padella, fino all’invasione dell’arena con Austin alla guida di un camion di birra.
Il feud tra Steve Austin e Vince McMahon, perfettamente calato nello spirito dell’epoca, ridefinisce il concetto di rivalità nel wrestling, mescolando azione, umorismo e anarchia, spingendo la WWE a registrare livelli di popolarità e ascolti televisivi mai raggiunti prima.
5) Una trilogia storica: “Stone Cold” Steve Austin vs The Rock
Per buona parte inserita all’interno della faida tra Steve Austin e Vince McMahon, la rivalità tra il “Texas Rattlesnake” e The Rock (sviluppatasi in particolare attraverso una trilogia di incontri a WrestleMania) è una delle storyline WWE più rappresentative di tutta l’Attitude Era.
Austin e The Rock infatti rappresentano forse le due personalità più carismatiche della WWE, e ogni loro incontro ha segnato un capitolo diverso nell’evoluzione dei loro personaggi: il primo scontro avviene a WrestleMania XV (1999), con Austin come eroe ribelle che strappa il titolo al campione corporate The Rock.
Due anni dopo, a WrestleMania X-Seven, i ruoli si invertono: Austin vince di nuovo, ma questa volta lo fa tradendo il suo spirito ribelle e alleandosi con l’eterno nemico Vince McMahon. Il capitolo finale tra Austin e Rock arriva a WrestleMania XIX (2003), con un Rock dall’ormai avviata carriera a Hollywood che finalmente batte Austin nel suo ultimo match prima del ritiro.
I primi anni 2000 di storyline WWE: la Ruthless Aggression era
L’inizio degli anni 2000 per la WWE è segnato da una serie di avvenimenti a dir poco rivoluzionari, in particolare l’acquisto della rivale WCW ed il seguente cambio di nome: da WWF a WWE, World Wrestling Entertainment, a seguito della causa impartita dal World Wildlife Fund.
L’acquisto della WCW, avvenuto nel 2001, mette la WWE nelle condizioni di dover gestire un roster mai così ampio e competitivo. Nel 2002 viene decisa così la brand extension: la WWE divide il proprio roster in due brand distinti, che prendono il nome dai due principali programmi tv della federazione: “RAW” e “SmackDown”, che danno vita a un’interessante competizione interna tra i lottatori per i titoli esclusivi di ciascuno show.
In questo contesto emergono figure chiave come John Cena, simbolo della nuova generazione, Randy Orton, Batista, e Brock Lesnar, ma viene dato spazio anche a wrestler già noti che non avevano ancora avuto la loro occasione per brillare nel main event: Chris Benoit, Eddie Guerrero e Rey Mysterio sono le figure chiave di questo cambiamento.
6) La storyline dell’Evolution e Triple H vs Batista
A RAW, a dominare la scena sono le vicende legate al titolo mondiale dei pesi massimi ed al suo campione, Triple H. L’intento della federazione di unire l’esperienza di veterani come Ric Flair e lo stesso Triple H al talento emergente di giovani come Batista e Randy Orton sfocia nella stable denominata Evolution, che volendo rappresentare l’evoluzione del wrestling in ogni sua fase – passato, presente e futuro – domina il roster di RAW a partire dal 2003.
Ma come tutte le alleanze nel wrestling anche l’Evolution non è destinata a durare, anzi diventa presto l’occasione per la storyline di lancio di Batista come main eventer e una delle saghe del wrestling migliori degli anni 2000.
Nel 2005 infatti Batista iniziò a farsi strada come minaccia alla leadership di Triple H all’interno del gruppo, spaventato anche dal fatto che il suo allievo potesse diventare una minaccia per il suo regno di campione.
La vittoria della Royal Rumble da parte dell’Animale lo portò ad una scelta: sfidare il suo mentore Triple H o passare a SmackDown per affrontare il campione WWE. La scelta di Batista fu naturalmente quella di sfidare Triple H a WrestleMania 21, sancendo così la fine dell’Evolution e l’ascesa dello stesso Batista allo status di stella della WWE capace di camminare sulle sue gambe.
La storyline tra i due continuerà prima a Backlash, con un rematch titolato, e infine a Vengeance in un brutale Hell in a Cell Match.
7) Kurt Angle vs Brock Lesnar
Volti nuovi in rampa di lancio, parallelamente, anche a SmackDown: qui prende piede la rivalità tra “The Next Big Thing” Brock Lesnar, giovanissimo campione WWE appena spodestato da Big Show dopo il tradimento del suo manager Paul Heyman (che nel frattempo è anche head booker dello show blu), ed il campione olimpico Kurt Angle, volto già affermato come main eventer ma qui al top delle prestazioni.
L’alleanza tra Angle ed Heyman non fa altro che dare una storyline ad un confronto sportivo che in molti avrebbero voluto vedere: Lesnar e Angle si affrontano per il titolo WWE a WrestleMania XIX, a Summerslam 2003 ed in uno storico Iron Man Match da un’ora a Smackdown, mettendo il punto esclamativo ad un’altra delle saghe di wrestling “sportive” più ricordate di tutti i tempi.
8) Eddie Guerrero diventa campione WWE
Tra i volti già noti in WWE ma che non avevano ancora avuto occasione di affermarsi come top star, infine, c’è quello di Eddie Guerrero, amatissimo e ricordato anche in Italia per il periodo del “boom” mediatico del wrestling.
È durante la Ruthless Aggression Era, nel 2004, che Guerrero sfida Brock Lesnar riuscendo a vincere il titolo WWE a No Way Out. Nel pieno della sua epoca “Lie, Cheat, Steal“, il furbo Guerrero riesce a farsi amare dal pubblico grazie alla simpatia dei suoi trucchetti messi in atto durante gli incontri, nei quali l’astuzia conta tanto quanto la forza o l’agilità.
L’immagine di Guerrero a WrestleMania XX che, dopo una difesa di successo contro lo sfidante Kurt Angle, corre sul ring ad abbracciare l’amico e nuovo campione mondiale dei pesi massimi Chris Benoit al termine del main event è una delle più iconiche e ricordate di questo periodo.
Le storyline WWE nell’Era PG
Spenta la fiamma della Ruthless Aggression, nel 2008 la WWE si rende protagonista dell’ennesimo cambio di passo riguardo alla presentazione del suo prodotto: storyline adulte e contenuti espliciti vengono abbandonate in favore di un prodotto maggiormente family friendly ed interessato ad accaparrarsi nuovi fan tra i bambini a cui vendere tonnellate di merchandise.
È l’inizio dell’era moderna, da molti definita “TVPG” per il cambio di rating degli show WWE in termini di pubblico a cui sono rivolti.
Protagonisti assoluti sono ancora una volta i nomi delle epoche precedenti, come John Cena, Randy Orton, Triple H, Shawn Michaels e Undertaker, ma fanno capolino volti nuovi come quello di CM Punk.
9) Una leggendaria carriera in palio: Shawn Michaels vs Ric Flair
Nonostante il prodotto WWE iniziasse ad essere meno rivolto ai fan e più ad un pubblico infantile, l’era moderna è stata capace di regalare una delle saghe del wrestling più emozionanti e commoventi di sempre, quella con al centro il ritiro di Ric Flair.
Considerato uno dei più grandi wrestler di tutti i tempi ma tutt’altro intenzionato ad appendere gli stivaletti al chiodo, nel novembre 2007 Flair venne messo di fronte ad un ultimatum da Vince McMahon: qualsiasi incontro 1 vs 1 che il Nature Boy avrebbe perso da lì in avanti avrebbe sancito il suo ritiro.
È così che a WrestleMania XXIV la carriera del Naitch, in un emozionante e commovente sfida con Shawn Michaels, volge al termine: per chiudere l’incontro HBK, che nei mesi precedenti alla sfida aveva detto più volte a Flair di ritirarsi prima di danneggiare il suo leggendario status, colpì l’avversario con la Sweet Chin Music, sua mossa finale, preceduta dalle parole “I’m sorry, I love you” che hanno lasciato in lacrime milioni di fan.
10) The Undertaker, Shawn Michaels e Triple H: la fine di un’era per le saghe del wrestling
Tra le storyline WWE più significative dell’Era PG c’è anche quella che, a più riprese ed attraverso quattro edizioni diverse di WrestleMania, vede al centro tre personaggi provenienti dal passato della federazione ma ancora sulla cresta dell’onda per via delle performance che erano in grado di regalare: Shawn Michaels, Triple H e The Undertaker.
A WrestleMania 25 e 26 (rispettivamente nel 2009 e nel 2010) The Undertaker, da sempre imbattuto nello show più importante dell’anno, affronta Shawn Michaels, ossessionato dal mettere fine alla striscia di vittoria del Deadman, che metterà in palio anche la sua carriera (nella seconda sfida tra i due) pur di avere un’altra occasione di abbattere il Becchino al Grandaddy of ‘em all.
L’anno successivo, a WrestleMania XXVII, è l’amico di sempre di Shawn Michaels, Triple H, a sfidare The Undertaker per provare ad abbattere la sua streak, riprovandoci l’anno dopo (WrestleMania XXVIII) all’interno dell’Hell in a Cell e con arbitro speciale proprio Shawn Michaels, costretto al ritiro dal Becchino 2 anni prima.
Non a caso la sfida tra i due, che si chiude con un abbraccio di gruppo dei tre protagonisti di questa storyline a suo modo durata 4 anni, viene presentata come “End of an Era“.
11) L’estate WWE del “ribelle” CM Punk
Al di là dei tributi e delle chiusure di carriera delle leggende protagoniste delle storyline dei decenni precedenti, in questo periodo i fan della WWE iniziavano a mostrare segni di stanchezza per il dominio incontrastato di John Cena al top della compagnia.
Il pubblico voleva qualcosa di diverso, più autentico, e proprio in questo contesto nel 2011 esplose la “Summer of Punk”, una delle saghe del wrestling della WWE moderna più rivoluzionarie di sempre, capace di consolidare al top della compagnia la Straight Edge Superstar CM Punk.
Il momento chiave arrivò con la leggendaria “pipebomb” di Punk, un promo che abbatté la barriera tra realtà e finzione, citando apertamente il mondo delle federazioni indipendenti e criticando on screen la gestione della WWE. Con un tono dissacrante e ribelle, Punk si pose come l’antitesi perfetta del sistema, guadagnando il sostegno dei fan più hardcore.
Dopo aver vinto il titolo WWE a Money in the Bank 2011 e aver “lasciato” la compagnia con la cintura, Punk consolidò il suo status di volto del cambiamento ritornando per un match a SummerSlam per decretare il vero campione (la federazione aveva nel frattempo riassegnato la cintura a Cena).
Nei mesi a seguire la gestione delle storyline con protagonista Punk come campione WWE ebbero alti e bassi, ma tuttavia dopo aver riconquistato il titolo il wrestler di Chicago restò campione WWE per ben 434 giorni, rendendolo il più longevo dell’era moderna fino a quel momento. Questa storyline non solo ridefinì la carriera di CM Punk, ma segnò un punto di svolta per la WWE, che iniziò a prendere atto del desiderio dei fan di vedere volti nuovi al top ed un wrestling più vicino allo spirito del wrestling indipendente.
12) John Cena vs The Rock
Mentre CM Punk rivoluzionava la WWE con la sua ribellione, un’altra storyline simbolo dei primi anni 2010 prendeva forma: John Cena vs The Rock, un dream match che i fan attendevano da anni.
The Rock, ormai una star affermata di Hollywood, tornò in WWE nel 2011 annunciando di essere l’host di WrestleMania XXVII. Con il suo stile beffardo e senza peli sulla lingua Rock finì per criticare Cena, iniziando una faida verbale che sfocerà nel confronto fisico proprio nel match per il titolo WWE di WrestleMania: qui Rock costerà la vittoria e il titolo a Cena, colpendolo con una Rock Bottom e regalando l’incontro a The Miz.
Da qui iniziò la costruzione per WrestleMania XXVIII, l’anno successivo, in cui per la prima volta nella storia John Cena e The Rock si affrontarono uno contro uno. L’incontro si concluse con la vittoria di The Rock, lasciando Cena umiliato e con il bisogno di riscatto.
Il capitolo successivo si scrisse l’anno dopo, con Cena ancora ossessionato dalla sconfitta e The Rock che, nel frattempo, aveva vinto il titolo WWE battendo CM Punk alla Royal Rumble 2013. Questo portò alla rivincita tra i due a WrestleMania 29, stavolta con il titolo in palio. Cena riuscì a redimersi, sconfiggendo The Rock e riconquistando la cintura, chiudendo una delle rivalità più iconiche dell’epoca moderna.
13) Ascesa e caduta dello Shield
È nel 2012 che la WWE regalo al suo pubblico l’inizio di un’altra delle saghe del wrestling che più hanno condizionato il suo presente e quello dell’intera disciplina.
Si tratta dello Shield, una delle stable più dominanti di sempre. Composto da Seth Rollins, Roman Reigns e Dean Ambrose, il trio debuttò a Survivor Series attaccando Ryback e aiutando CM Punk a mantenere il titolo WWE. Presentandosi come “mercenari della giustizia“, i tre riuscirono tuttavia a conquistarsi da subito una certa autonomia all’interno delle storie WWE, imponendosi con il loro stile aggressivo e alla perfetta alchimia di squadra.
Furono coinvolti in storyline di alto profilo, affrontando avversari come John Cena, The Undertaker e l’Evolution. Ambrose divenne anche campione degli Stati Uniti, mentre Rollins e Reigns vinsero i titoli di coppia, consolidando il loro dominio sulla compagnia.
Dopo mesi di imbattibilità, il gruppo si sciolse nel 2014 nel modo più scioccante possibile: Seth Rollins tradì i suoi compagni, alleandosi con l’Authority (la stable “corporate” guidata da Triple H) e colpendo alle spalle Reigns e Ambrose con una sedia d’acciaio.
Questo segnò la fine dello Shield, ma l’inizio di tre carriere leggendarie le cui storie intrecciate tornano sulla bocca dei fan ancora oggi. Chiuso il capitolo dello Shield, Rollins, Reigns e Ambrose (poi Jon Moxley in AEW) divennero main eventer affermati, vincendo titoli mondiali e lasciando un segno indelebile nella storia della WWE.
14) Daniel Bryan e lo YES! Movement
La storyline di Daniel Bryan e dello YES! Movement è una delle saghe del wrestling moderno più amate dai fan della WWE. Tutto iniziò a WrestleMania 28, quando Bryan (ex stella delle federazioni indipendenti da molti considerato il miglior wrestler del mondo), allora campione dei pesi massimi, perse il titolo contro Sheamus in appena 18 secondi.
Quella sconfitta umiliante fu il punto di partenza di una lunga scalata: Bryan divenne protagonista del Team Hell No, un insolito duo composto insieme alla “Big Red Machine” Kane. I due, protagonisti di sketch e segmenti divertentissimi, conquistarono i titoli di coppia e per mesi divennero la storyline più popolare della WWE.
Tuttavia, quando Danielson cercò nuovamente di affermarsi in singolo, si scontrò con l’Authority, che lo considerava un “B+ player” poco adatto a rappresentare l’azienda.
Nonostante le ingiustizie subite da Triple H e dai suoi sodali (come l’incasso del Money in the Bank di Randy Orton ai suoi danni dopo lo splendido match contro John Cena a SummerSlam 2013 per il titolo WWE), Bryan conquistò il cuore del pubblico, sempre pronto a seguirlo con il celebre coro “YES!”, diventato un fenomeno virale.
Dopo mesi di ostacoli, Bryan riuscì a ottenere un posto a WrestleMania XXX con una condizione particolare: se avesse sconfitto il tirannico Triple H nel primo match della serata, avrebbe avuto accesso al match per il titolo WWE tra Batista e Randy Orton, che sarebbe stato trasformato in un triple threat match.
Il trionfo di Daniel Bryan nella notte di New Orleans segnò l’apice della sua carriera e dimostrò che, nonostante le difficoltà, il supporto dei fan poteva davvero cambiare il corso delle storyline WWE.
15) La saga del wrestling che ci porta nella nuova era: Roman Reigns e la Bloodline
Arriviamo così alla fine della nostra carrellata con quella che al momento è la storyline WWE simbolo degli anni 2020: il lunghissimo regno da campione di Roman Reigns come capo della Bloodline, la stable fondata sulla storia della famiglia samoana più importante del wrestling.
Tutto ebbe inizio a SummerSlam 2020, quando Reigns fece il suo ritorno con una nuova attitudine da heel, alleandosi poco dopo con Paul Heyman e vincendo il titolo Universale. Poco dopo, impose la sua autorità sui suoi cugini Jey e Jimmy Uso, costringendoli a riconoscerlo come il “Tribal Chief” e iniziando un’era di dominio assoluto.
Nel tempo, la Bloodline ha continuato ad espandersi con l’aggiunta di nuovi membri come Solo Sikoa (fratello degli Usos) e Sami Zayn, mentre Reigns accumulava vittorie contro leggende come Edge, John Cena e Brock Lesnar (dal quale vinse il titolo WWE a WrestleMania 38, unificandolo al titolo Universale). Nel corso di questo storico regno, Reigns è diventato il campione più longevo dell’era moderna con oltre 1.300 giorni di regno.
Il video della WWE con l’intera storyline della Bloodline
La storia della Bloodline ha poi continuato a svilupparsi approfondendo sempre di più i rapporti tra i personaggi secondari (come Jey Uso e Sami Zayn) e tra questi ultimi e il dispotico Reigns, assumendo sempre di più le tinte di una vera e propria saga cinematografica.
Il punto di rottura per la stable arrivò nel 2023, quando Sami Zayn, inizialmente accolto come “membro onorario”, si ribellò a Reigns, seguito poi dagli Usos, che si rifiutarono di obbedire al loro capo.
Questo portò alla progressiva disintegrazione del gruppo, culminata a WrestleMania 40, quando Cody Rhodes sconfisse finalmente Roman Reigns, mettendo fine al suo storico regno. La Bloodline aveva dominato la WWE per quasi quattro anni, ma come tutte le grandi storyline, anche questa ebbe la sua inevitabile fine.
Quali sono le storyline WWE di oggi che passeranno alla storia?
Il periodo che la WWE vive oggi da un punto di vista narrativo, ancora sulla scia del grande successo avuto dalla storyline della Bloodline, è più che florido. Le tinte cinematografiche, aiutate anche da una regia che si concentra molto sull’espressività dei protagonisti delle storyline all’interno del ring, hanno contribuito a portare la WWE in un presente in cui il pubblico è sì tendenzialmente più consapevole della natura predeterminata del prodotto, ma grazie alla grande qualità delle storie proposte riesce a godersi lo spettacolo proprio come se si trattasse di una serie tv.
Al momento il futuro delle storyline del wrestling WWE più importanti sembra essere nelle mani di Cody Rhodes, campione da WrestleMania 40, che si accinge ad affrontare nell’edizione di quest’anno a Las Vegas un rientrato John Cena. Cena che, dopo aver annunciato il 2025 come suo ultimo anno nel wrestling, ha voltato incredibilmente le spalle ai fan per la prima volta in carriera attaccando selvaggiamente proprio Cody ed alleandosi con The Rock, anch’egli tornato nelle vesti di “Final Boss”.
Ma le novità non finiscono mai nel presente della WWE, che forte della nuova proprietà e del recente accordo su Netflix non sembra affatto intenzionata a farci mancare nuove storyline degne di passare alla storia.
WWE RELEASED THE ENTIRE STORYLINE OF THE BLOODLINE ON YOUTUBE
4 HOURS LONG
🍿🍿🍿🍿🍿🍿🍿🍿🍿🍿 pic.twitter.com/Su9anDA3Ms
— FADE (@FadeAwayMedia) March 14, 2025

The Shield Of Wrestling è anche su carta stampata! Puoi trovare tutti i numeri di TSOW Magazine, CLICCANDO QUI.
Stiamo cercando nuovi elementi per il nostro staff! Ci sono diverse posizioni disponibili: se sei interessato, CLICCA QUI.
Per farti due risate a tema wrestling, segui i nostri amici di Spear Alla Edge su Instagram!

