Nello show targato HBO “Last Week Tonight” il presentatore, John Oliver, ha attaccato duramente la compagnia.
Se dovessimo mettere in fila tutte le critiche mosse alla WWE dalla sua nascita, avremmo una ricostruzione fedele della muraglia cinese. Ma se è una delle emittenti televisive più note d’America ad aprire bocca, l’eco si allarga inevitabilmente. Specialmente se lo fa attraverso uno dei suoi show di punta, il Last Week Tonight con John Oliver. Il monologo di 23 minuti, inizialmente cerca di dare un’infarinatura generale ai meno abietti, mostrando il wrestling, e la WWE in particolare come un prodotto dissacrante, ma allo stesso tempo intrattenente. Subito dopo però, viene posto l’accento sui numerosi decessi prematuri riguardanti i pro-wrestler, imputando alla federazione la responsabilità. Discorsi ventennali a cui Vince McMahon in persona ha più volte replicato.
John Oliver sposta quindi l’attenzione su Vince stesso.
Lo accusa di essere un “villain” in character, così come nella vita reale. Attraverso interviste ad ex wrestler, si lascia trasparire un’immagine quasi totalitaria che egli imporrebbe. Portandoli a continuare a lavorare nonostante i guai fisici. Anche il discorso sui contratti viene portato alla luce. La WWE, in breve, denomina i suoi impiegati come “indipendenti”. Il che permette alla federazione di non pagare, tra le altre cose, eventuali spese mediche. Tuttavia, i lavoratori indipendenti dovrebbero essere liberi di negoziare con altre aziende. Cosa vietata dalla WWE che offre contratti esclusivi. Sì, è una grande contraddizione.
Che conseguenze ci saranno?
Un attacco indubbiamente duro e poco velato. Il tempismo è stato altrettanto calcolato, ad una settimana dall’evento di punta della federazione. John Oliver ha addirittura intimato il pubblico live di protestare a sostegno di tali problemi. La risposta della WWE non si è fatta attendere. E come da tradizione, il simpatico presentatore si è anche aggiudicato un biglietto per WrestleMania. Un po’ in controtendenza con i reali umori tra le due parti. Le tesi sostenute da John Oliver hanno sicuramente delle fondamenta. Alcune sono sterili, visto che trattano argomenti superati, altre meno. Vista anche la pronta risposta della compagnia, possiamo constatare l’alta magnitudo di questa faccenda, originata da HBO. Il video ha già superato le 4 milioni di visualizzazioni su YouTube. Insomma, un caso che agli occhi della gente comune può sicuramente peggiorare la percezione della compagnia di Stamford. Le precauzioni sanitarie prese da Vince e soci, interne alla federazione, sembrano sufficienti. Lo stratagemma contrattuale messo in atto decisamente no. Tanto meno la salvaguardia degli ex dipendenti, lasciati allo sbaraglio dalla WWE. Se si è tanto sensibili nell’evolversi su argomenti socialmente in voga, bisognerebbe esserlo altrettanto sulla salvaguardia di chi ha sostenuto, sostiene e sosterrà questa disciplina.