Top 5 incredibili ritiri in WWE: spesso, purtroppo, i più grandi ricordi che abbiamo sono quelli di un lottatore costretto ad appendere le scarpe al chiodo, che sia per vecchiaia o per infortuni. Sta di fatto che i ritiri fanno parte della storia del wrestling, soprattutto se i lottatori in questione sono stati dei pezzi di storia della disciplina
Buongiorno amici amanti del wrestling, è sempre bello vedervi su The Shield of Wrestling. Io sono quell’Alex Zocchi là, quello delle Top e Flop e oggi vado a presentarvene una nuova.
E’ di qualche giorno fa la dichiarazione del Capitan Carisma Christian dove ha parlato del suo ritiro attuato a seguito di un brutto infortunio nel 2014, ma mai ufficializzato on-screen.
Il canadese è sempre stato un wrestler per il quale nutro grande stima, ma allo stesso tempo mi ha fatto fare un salto indietro nel tempo: ho pensato a quanto sono stato male nel vedere ritiri di superstar che adoravo o che comunque avevano fatto la storia della disciplina, di come quel singolo segmento di 15-20 minuti dove il messaggio era “Io mi ritiro” sia stato, in quell’anno specifico, forse la cosa che più mi porto dietro.
E’ indiscutibile, ci sono stati dei wrestler che nel lasciarci (anche se magari sono tornate contro ogni pronostico) hanno lasciato un grande vuoto: a volte difficile da colmare, a volte impossibile. Ma non è del dopo che andrò a parlarvi oggi, visto che ho deciso di piangere. Perchè? Si dà il caso che parleremo del singolo momento, dell’ultima volta che abbiamo visto un wrestler nelle tali vesti dirci “Io mi ritiro”. Prenderò in esame quelli che sono stati ritiri credibili. Con quest’ultimo termine vado a sottintendere che loro eventuali ritorni erano al limite dell’impossibile (che sia per la parola data dal wrestler in questione o per l’infortunio e/o problema personale troppo grave).
Quindi ecco a voi la Top 5 dei cinque ritiri più sentiti, forti e commoventi della storia della WWE.
P.S.: Il finto ritiro di The Undertaker in quel di Wrestlemania 33 sarebbe stato a mani basse nelle prime due posizioni. Peccato….
5- “Stone Cold” Steve Austin (2003)
Quinta posizione perchè alla fine un pò ce n’eravamo resi conto tutti. La spiegazione nasce dalla fine, ovvero la sua camminata d’addio velato, ma non troppo, alla fine del match perso contro The Rock in quel di WrestleMania XIX. I due grandi rivali storici, icone dell’Attitude ERA assieme a Triple H e The Undertaker, avevano di nuovo combattuto nello show più importante dell’anno, e lo sconfitto stavolta è stato proprio il Rattlesnake, che da tempo lottava con problemi fisici (e lo sapevamo), che era scomparso dalle scene nel 2002 per quasi 9 mesi, che anche a livello di storyline e lottato, sarò forse severo a dirlo, gli era rimasto solo il personaggio. Stone Cold aveva dato tutto quanto poteva dare al wrestling, alla WWE e a noi fan. E quella camminata sulla rampa, rivedendola ancora oggi, mi dà come la sensazione che tutte le persone dello stadio stessero insieme a lui, mano nella mano, ad accompagnarlo per l’ultima volta in quelle vesti, verso il backstage.
Rimarrà sempre un peccato quello di aver dovuto rinunciare a Stone Cold, ma quel match e quella strana elettricità nell’aria di quel momento, non fanno altro che render onore ad un’icona.
4- Shawn Michaels (2010)
Feci una Top 10 dei migliori Main Event della storia di WrestleMania tempo addietro, dove The Undertaker vs Shawn Michaels (match di ritiro di quest’ultimo) era tra le migliori posizioni.
Per il racconto MOLTO dettagliato della vicenda attorno a quell’incontro (che per dovere di cronaca era un match che vedeva la Streak del DeadMan contro la carriera di Michaels) vi rimando alla Top 10, ma sta di fatto che pochi come l’Heartbreak Kid hanno segnato la disciplina che tanto amiamo.
Mr. WrestleMania si è dovuto ritirare proprio sul suo palcoscenico e l’addio di rito, in quel di Raw post-WrestleMania, è qualcosa di commovente. Un palazzetto in piedi a salutarlo oltre ovviamente ai commentatori a bordo ring, ed un discorso, un segmento, durato 20 minuti lunghissimi, perchè è sempre difficile salutare per sempre (Crown Jewel, PERCHE’???????) una leggenda.
Poi l’abbraccio con l’amico di sempre Triple H, la X della D-Generation X appoggiata a terra. E’ stato tutto stupendo.
Inoltre il discorso non poteva chiudersi meglio, come solo Shawn poteva concluderlo
“Ladies and gentlemen, The Heartbreak Kid Shawn Michaels has left the building”
3- Paige (2018)
25 anni! Ci si può ritirare ad un’età del genere?!?! L’inglesina rock’n roll è stata una grande protagonista della Women’s Revolution. Nel 2018, dopo esser tornata attiva a seguito di altri infortuni e soprattutto gravi scandali privati avuti nell’anno passato che l’avevano persino portata a pensare al suicidio, era a capo di una stable, l’Absolution, composta inoltre dalle allora debuttanti Mandy Rose e Sonya Deville.
Un brutto infortunio al collo subito in un live event durante una mossa inflitta da Sasha Banks è quel qualcosa di grave ed irreparabile che ha fatto finire anzitempo una carriera ad un’età dove neanche tanti grandi del wrestling erano mai arrivati così in alto come lei.
Quando ha comunicato il suo ritiro, ero sul punto di piangere. Lei tratteneva senza successo le lacrime ed è incredibile come la vita ti riservi certe coincidenze, come quella di dire addio alla disciplina che ami nello stesso palazzetto dove 4 anni prima sei diventata campionessa femminile.
Uno dei ritiri più sofferti, non solo dal punto di vista del fan, ma anche dal punto di vista umano. Spero che la sua giovane età la porti un giorno a poter sperare in un miracolo come già accaduto a Daniel Bryan.
2- Edge (2011)
Mentre Paige e la WWE aspettarono un pò per darci notizia del ritiro, rendendoci il boccone (comunque) amaro pronto per essere meglio digerito, Edge è forse il ritiro più forte, duro e difficile da buttare giù che abbiamo mai vissuto. E’ tornato quest’anno dopo 9 anni, ma nessuno ci credeva più ed era banalmente insperato, tant’è che ci eravamo messi il cuore in pace. Ma ci scommetto quanto volete che, se non fosse successo ciò in quel di Royal Rumble 2020, dove ho visto gente piangere, ancora oggi avremmo quel boccone amaro nello stomaco, impossibile da digerire, perchè Edge non si poteva ritirare, era e rimane nei nostri cuori.
Un saluto in 2 parti, subito dopo WrestleMania 27 dove ha difeso la cintura, resa subito dopo vacante, di World Heavyweight Champion dall’assalto di Alberto del Rio. Prima a RAW e poi a SmackDown ci ha spiegato che la sua lunga carriera sempre sull’orlo del pericolo e dell’infortunio lo ha costretto a pagare dazio, poichè si è dovuto ritirare a causa di una stenosi del canale vertebrale, patologia che se stuzzicata può portare ad uno stato di paralisi.
Forse l’unico ritiro di cui ancora faccio fatica a credere. Parlando del suo ritorno: ero indiscutibilmente felicissimo, ma non al punto di piangere, perchè in cuor mio (e penso anche in quello di tanti altri) Edge non si era mai ritirato.
Bentornato!!!
Menzione d’onore a Daniel Bryan
Per Bryan, ritiratosi a causa di problemi fisici molto gravi nel 2016, il discorso l’ho ritenuto un pò diverso. Era giusto citarlo ma non metterlo in questa Top poichè penso che l’emozione più grande ce l’abbia regalata dal giorno dopo del suo addio, quando ci ha sempre reso partecipi della sua battaglia per tornare sul ring e, quando è successo a ridosso di WrestleMania 34 nel 2018, penso che tutto il mondo del wrestling si sia alzato per urlare YES! YES! YES!, perchè è un pò come se tutti noi, compagni e sostenitori del suo viaggio alla ricerca del ritorno sul ring, fossimo tornati insieme a lui.
Di certo uno dei ritorni sul ring più belli della storia del wrestling e materiale per un’eventuale Top a tema in futuro, chissà….
1- Ric Flair (2008)
Uno in bar vi direbbe “Ma di che cosa stiamo parlando, sto qua è Ric Flair, dai!”. Beh, un pò il ragionamento sta anche là, ma non solo.
Ric Flair nel 2008, a ben 59 anni d’età, era nel bel mezzo della sua storyline di fine carriera che vide Vince McMahon dirgli di essere troppo vecchio e di doversi ritirare. Al rifiuto del Nature Boy, il Chairman dichiarò che la prima sconfitta sul ring sarebbe coincisa col suo ritiro.
Flair arrivò a WrestleMania 24 (una delle più belle edizioni a mio parere) dopo aver sconfitto vari lottatori, ma al Grandaddy of them All non poteva affrontare il mid-carder di turno. Quindi si arrivò ad avere uno Shawn Michaels vs Ric Flair da antologia. Nonostante l’età, il Nature Boy diede tutto regalandoci letteralmente l’ultimo canto del cigno sul ring ma, a seguito di una Sweet Chin Music accompagnata da un sentito “I love you” di Michaels, calò il sipario.
1…. 2…….. 3! Suonò la campana. Il ragazzo che spezza i cuori se ne andò dal ring, lasciando la leggenda, in lacrime, salutare il suo pubblico che tanto amava.
Le ritengo le più vere lacrime mai viste su un ring di wrestling. Flair non si voleva ritirare nonostante la carriera e l’età, e vedere quella scena mi devasta il cuore ancora adesso.
In più c’è stato il Raw post-WrestleMania, dove a salutare un ancora piangente RicFlair, arrivarono tutti, tra gli HorseMan, la famiglia (tra cui una giovanissima Charlotte Flair), la dirigenza, Triple H e Shawn Michaels, tutto il roster ad applaudire contando ovviamente anche il pubblico.
Infine, rimasto da solo sul ring, anche l’Undertaker, che si inchinò davanti a lui rendendogli onore come solo il suo personaggio sa fare.
Faccio fatica a scrivere di questo ritiro per quanto è stato intenso. Non posso far altro che dirvi di andare a recuperarvi sia il match di WrestleMania che l’addio a RAW.
Degna di nota una coincidenza del caso: a mettere la parola fine alla carriera è stato Shawn Michaels allo Showcase of Immortals, stesso PPV anche se edizione diversa dove verrà messa fine alla sua carriera 2 anni dopo.
CHE BELLO CHE E’ IL WRESTLING RAGAZZI!
E anche oggi è tutto, spero di avervi emozionato quanto lo sono stato io scrivendo ciò. Ho rivissuto molto queste scene, che fanno capire come questa disciplina non sia solo ring, ma anche passione, amore, storie e quant’altro.
Vi ringrazio per l’attenzione e, dal vostro Alex Zocchi, un augurio di
BUON WRESTLING!