Top 5 Migliori Wrestler della PG ERA: la normalità nel mondo del wrestling WWE prevede oramai che il prodotto proposto sia per tutte le età e per tutte le famiglie in generale. Ma chi sono stati i veri beniamini di questi ultimi 12 anni?
Buongiorno amici appassionati dello sport-spettacolo più inebriante del mondo, io sono Alex Zocchi e vi do come sempre il benvenuto ad una nuova Top 5 su The Shield of Wrestling.
Siamo arrivati all’ultima tappa di questo lungo viaggio nella storia del wrestling WWE dove abbiamo visto quali sono stati i migliori wrestler delle varie epoche passate che hanno distinto la disciplina. Dopo le Top sulla Golden Age ERA, la New Generation ERA, l’Attitude ERA e la Ruthless Aggression ERA (che vi invito caldamente a recuperare) oggi tocca alla PG ERA, la più lunga e recente nonché quella attuale.
Nel 2008, dopo anni di wrestling estremo e vietato ai minori, sia per ampliare il pubblico che probabilmente per volere dei network la WWE ha cambiato ancora il prodotto proposto passando progressivamente nel giro di qualche mese (ritengo che dal 2009 si possa davvero parlare di PG ERA) ad un wrestling formato famiglia dove alla violenza del match si preferisce la spettacolarità, dove le parolacce e i linguaggi volgari vengono sempre più visti col contagocce e dove il carisma del singolo wrestler viene meno a favore della coralità di più bravi e tecnici wrestler insieme sullo stesso quadrato. Mi rendo conto che forse ciò che vado dicendo può non essere condiviso da tutti, ma è ciò che percepisco soprattutto dopo il viaggio storico fatto assieme a voi.
Ad oggi non c’è un lottatore nato nella PG ERA capace con la sua sola presenza di attirare l’attenzione ed il tifo, goliardico o meno, totale del pubblico. C’è chi ci va vicino e lo ritroveremo in questa Top, ma la longevità di carriera avuta dai vari wrestler affermatisi prima del 2008 come Brock Lesnar, John Cena e The Undertaker (per citarne alcuni) che non hanno potuto in troppe occasioni dar spazio alle nuove leve fa pensare.
La WWE vive un’epoca in cui non ha wrestler all’altezza degli appena citati? O ce li ha, ma ha paura di affermarli così tanto da sbagliare? Mi sono posto spesso queste domande e adesso le pongo anche a voi.
In un’epoca in cui i wrestler sono molto più spettacolari e tecnici anche se con molto meno appeal, forse la pagina più bella che la WWE ha scritto in questi anni è stata la creazione del territorio di sviluppo NXT per come lo conosciamo oggi (non quel reality-show pessimo dei primi anni). Portare o formare lottatori in uno show, ormai terzo brand a tutti gli effetti, già sotto i riflettori WWE e sotto gli elogi o fischi del pubblico ha aiutato tanto a proporre ancora più wrestling di alto livello e lottatori che passando poi a RAW e Smackdown hanno scritto piccole e/o grandi pagine di storia degli show. Purtroppo il salto allo show blu e rosso non sempre è stato prolifico, ma di questo ve ne parlai in una vecchia Flop 10 dei peggiori arrivi da NXT.
Stiamo quindi per iniziare, ma prima vi ricordo come sempre che la classifica viene composta in base ad un senso critico ed obiettivo sul wrestler e su cosa ha dato e rappresentato per noi, la disciplina e la WWE, più ovviamente un pizzico di gusto personale.
Ecco quindi i 5 migliori wrestler della PG ERA!
5- Seth Rollins
Paladino della tecnica nella federazione di Stanford, l’attuale Messia della WWE ha macinato wrestling costantemente ad alti livelli per tutto il decennio appena passato. Ha debuttato come membro dello Shield assieme a Roman Reigns e Dean Ambrose in quel di Survivor Series 2012 e da lì non si è più fermato. Con tante rivalità avvincenti e non da poco conto con mostri sacri della disciplina come Sting, Brock Lesnar, Rey Mysterio e Triple H oltre a wrestler più giovani ed attuali come Kevin Owens e Drew McIntyre, Rollins ha vinto tanti titoli ed incarna pienamente ciò che dovrebbe essere il wrestler in questa era, veleggiando in quella sottile linea rossa tra il wrestler che porta ai limiti possibili il wrestling odierno trasportando il pubblico e il lottatore che propone e si propone con le sue mirabolanti prestazioni ed interpretazioni ai fan di tutte le età.
Infine una nota di merito non da poco: che abbia ricoperto il ruolo del face o dell’heel, ha sempre dato il massimo e reso bene.
Pochi come lui.
4- Brock Lesnar
Il rapporto di amore e odio con i fan lo hanno reso unico ed è forse il motivo del suo ritorno in WWE e della sua permanenza fino all’anno corrente in cui ha finito il suo rapporto lavorativo con la WWE.
Nei due anni tra il 2002 e il 2004 in cui ha debuttato ed ottenuto la fama che gli ha permesso di avere la carriera che ha avuto è stato una macchina indistruttibile che sembrava poter arrivare sempre più in alto, tanto da essere chiamato il “The Next Big Thing”. Forse essere diventato il “The Most Big Thing” in così poco tempo lo ha portato su altre strade, tra cui quelle della UFC dove ha ancora consacrato il suo nome vincendo incontri e titoli.
Tornato nel 2012 in WWE e nel mondo del wrestling, non era più lo stesso. Era più grosso, cattivo e con una storia di arti marziali miste alle spalle. Cosa era rimasto del giovane vecchio Brock? L’instancabile manager Paul Heyman.
Lesnar si è attirato un odio viscerale da una parte del pubblico per il suo essere sempre stato dal 2012 ad oggi un part-timer con la camicia e quasi sempre con un titolo massimo alla vita. Ma allo stesso tempo, che la gente lo amasse o lo odiasse, i suoi circa 8 match all’anno hanno sempre fatto sold-out, sono spesso stati Main Event dei PPV che lo vedevano partecipe e, diamo a Cesare quel che è di Cesare, ha quasi sempre fatto ottime prestazioni.
Inoltre tutte le sue faide o quasi sono state proposte bene e certe addirittura sono e saranno per sempre storiche (quella con The Undertaker prima e dopo la conquista della sua Streak su tutte).
Un uomo nato col soprannome “The Next Big Thing” quando alla fine quel termine “next” è sempre stato sbagliato ed inutile, o quantomeno strettissimo.
3- The Undertaker
Chi ha già letto altre mie Top e Flop saprà che scrivo poco sui wrestler dove solo il nome parla da sé.
Ma cosa devo dire dell’uomo che ha elevato il suo nome al di sopra della federazione stessa? Che combattendo 1/2 match all’anno fa parlare di sé per 365 giorni?
Incredibile come per la WWE il Becchino sia stato per certi versi più fondamentale dal punto di vista mediatico a fine carriera piuttosto che a metà nel pieno delle sue energie. E torniamo per certi versi anche alle domande di inizio Top: più merito di The Undertaker o più demerito dei wrestler di questo decennio?
In questa PG ERA ci ha deliziato con la saga dell’End of an ERA (caposaldo della storia del wrestling in generale a mani molto basse) e con la faida con Brock Lesnar.
Si è ritirato definitivamente (anche se non si sai mai) pochi giorni fa e vorrei ringraziarlo personalmente.
GRAZIE TAKER!
2- Randy Orton e Roman Reigns
Ovviamente non sono un tag-team e non mi è mai capitato di mettere due wrestler alla stessa posizione. Piuttosto ho sempre preferito utilizzare le “menzioni d’onore” o trovare una maniera per aggiungere una posizione in più, ma qua sarebbe stato fare un torto mostruoso ad entrambi i lottatori.
Tutti e due hanno viaggiato sui binari delle grandi faide spesso titolate. Entrambi sono delle garanzie per ciò che sono e portano sul ring.
Randy Orton per la sua esperienza ed il pedigree che possiede, con tantissimi anni di carriera ai massimi livelli alle spalle e con una costante presenza nelle storie WWE non sfigurando quasi mai ed elevando il nome delle giovani leve che ha avuto contro, Reigns per aver tentato in tutti i modi di essere il volto proposto dalla WWE, lottando tanto e sempre nonostante le valanghe di fischi che si è preso.
Ad oggi non ritengo che la WWE abbia il “volto della Federazione”, cosa necessaria che ha sempre avuto, ma non vedo demeriti nell’insuccesso del wrestler sotto questo punto di vista. Anzi, 4 Maint Event di Wrestlemania consecutivi fanno parlare. A mio dire tutti belli e meritati. Del Big-Dog potremmo parlare ore visto il suo vissuto sia da wrestler che privato (ricordiamo la lotta alla leucemia che ha vinto non una volta ma ben due!) che si porta sulle spalle. Un bel personaggio, ma controverso per com’è stato spesso proposto.
Nonostante tutto, se un domani mi chiederete chi mi ricordo della PG ERA, Roman Reigns e Randy Orton saranno sicuramente tra i primi nomi.
1- John Cena
Eccolo il “fu” volto della Federazione! Che per certi versi resiste in maniera ufficiosa nonostante sia un quasi ritirato. Dal 2017 ad oggi Cena è un ex-wrestler, prestato (e con buon successo) alla carriera di attore di Hollywood. E’ rimasto un ambasciatore della WWE e 1/2 match all’anno dà sempre la sensazione di poterli fare, non tanto dal punto di vista fisico visto che è ancora relativamente giovane, quanto perché banalmente non è più purtroppo il suo lavoro. Ma fino al 2017?
16 titoli mondiali vinti oltre ad una caterva di titoli secondari, tantissimi Main Event di show settimanali, PPV e Wrestlemania, un carisma ed uno status tali da potersi permettere negli ultimi anni di carriera da full-timer di concedersi a rivalità secondarie riuscendo a dare ad esse un’importanza tale da non sfigurare con i filoni narrativi principali.
Come con The Undertaker, mi fermo qua. Difficile parlare oltre di qualcuno di cui solo il nome parla da sé.
So che ho mancato dei nomi molto caldi come quelli di Daniel Bryan ed AJ Styles per citarne due, ma la PG ERA ha il fattore pesante di durare da ben 12 anni. Le altre epoche prese in analisi, che avessero più o meno wrestler da classifica, hanno tutte avuto una durata media di 6/7 anni mentre qui abbiamo parlato di un’era che è ancora in corso.
Fateci sapere cosa ne pensate ed io, Alex Zocchi, vi do appuntamento alla prossima Top/Flop.
BUON WRESTLING!
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