Royal Rumble, l’iconico PPV apre le danze di quest’annata in WWE. Due Risse Reali, due match per i titoli massimi e maschili e uno femminile. Sei incontri,, contando il Tag Team Match del Pre Show, che accompagnano per le quasi cinque ore di durata dell’evento.
Royal Rumble: le pagelle
Pre Show:
WOMEN’S TAG TEAM CHAMPIONSHIP MATCH: ASUKA & CHARLOTTE FLAIR (c) VS SHAYNA BASZLER & NIA JAX
Match del Kick-Off non proprio entusiasmante, funzionale principalmente a continuare la storyline tra Charlotte, Lacey e Ric Flair. Il match procede con azioni classiche senza alcun picco rilevante. La vittoria delle ex campionesse ci pone davanti ad un quesito. Perché la WWE ha deciso di cambiare i titoli a TLC? A cosa ha portato questa scelta? Il futuro forse ci darà delle risposte.
Voto: 6
Main Show:
WWE CHAMPIONSHIP MATCH: DREW MCINTYRE (c) VS GOLDBERG
Descrivere quanto visto sul ring è particolarmente banale. Non si superano le tre mosse eseguite. L’incontro però viaggia su una scrittura lineare di quanto doveva raccontare. Goldberg mette a dura prova il campione che con un atto di forza resiste alle offensive letali del nemico. Da Man esce alla Claymore, mantenendo inalterato questo status da Superman ma non può nulla ad una seconda esecuzione. Il match narrativamente adempie ad ogni suo obiettivo, la sua scrittura coerente bilancia il non-wrestling.
Voto: 6
SMACKDOWN WOMEN’S CHAMPIONSHIP MATCH: SASHA BANKS (c) VS CARMELLA
Passo indietro rispetto al buonissimo incontro di TLC che sorprese non poco. Il pathos è sicuramente inferiore in questo confronto e si sviluppa nella classica costruzione heel-face da match televisivo WWE. Il Suicide Dive di Carmella rischia di essere coerente al suo nome vista la brutta caduta della ragazza di Staten Island. A vincere senza troppe soprese è Sasha che mette a segno la risolutiva Banks Statement facendo cedere la rivale.
Voto: 6
WOMEN’S ROYAL RUMBLE
Una buon prima parte e un ottimo finale bilanciano una parte centrale discutibile. La Rumble Femminile però si lascia assolutamente guardare nel suo complesso. Una prima parte dominata da grandi nomi e sorprese da NXT rendono il match piacevole. Il livello è da subito alto nel ring ma via via che procedono le eliminazioni per ovvi motivi esso si abbassa. Ripetere la scenetta del 24/7 Championship è risultato assolutamente forzato, per non dire fuori luogo. Totalmente irrispettoso nei confronti delle atlete. Anche il contributo di Alexa Bliss è assolutamente deludente, ci si aspettava di più e la sua eliminazione è clamorosamente anticipata. L’ottimo finale a due sottolinea come puntare sul nuovo che avanza non sia la scelta sbagliata. Da questo Singles improvvisato esce fuori Bianca che sicuramente ha scarse fondamenta visti i suoi ultimi mesi, ma ha tutto per dimostrare di poter arrivare a WrestleMania come sfidante credibile. Il primo passo è stato fatto!
Voto: 6.75
WWE UNIVERSAL CHAMPIONSHIP LAST MAN STANDING MATCH: ROMAN REIGNS (c) VS KEVIN OWENS
Il primo incontro della trilogia ci aveva mostrato come i due atleti possano metter su una gran contesa, ma gli eccessivi e ripetuti interventi di Jey Uso ne avevano abbassato la qualità. Questo Last Man Standing Match invece scorre liscio come l’olio. Tanti colpi duri e grandi spot, in particolare la Senton di Kevin Owens, che per l’ennesima volta dimostra tutto il suo talento. Roman subisce dopo una prima fase di vantaggio e rischia di perdere dopo esser stato ammanettato da Owens. La scelta di colpire l’arbitro facendo interrompere il conteggio è assolutamente condivisibile. Il finale però vede un grave botch che mina all’immersione nella fiction scenica. Heyman ritarda con l’apertura delle manette e l’arbitro, dopo aver iniziato il conteggio, è costretto a fermarsi. Un piccolo neo in un buonissimo incontro.
Voto: 7.5
MEN’S ROYAL RUMBLE
Se la Rumble del 2020 era il non plus ultra della perfezione di scrittura, in cui ogni dettaglio era funzionale ad uno scopo, la Rissa del 2021 è un grande passo indietro. Il match manca totalmente di pathos assente in ogni suo secondo. Le entrate si susseguono nella speranza del turning point, un qualcuno che possa salvare dalla mediocrità dell’azione vista sul ring. Alcuni ritorni sono piacevoli, altri rubano tempo e spazio ad atleti che lo meriterebbero. Ci sarebbe un’intera lista di Superstar che avrebbero meritato l’ingresso prima di The Hurricane. Il ritorno di Rollins si conferma l’ennesimo imbarazzante buco nell’acqua dal suo turn heel. Il tutto scorre come se non fosse successo niente e la pausa poteva essere un buon modo di riscrivere il suo fallimentare personaggio. La frase da lui pronunciata di “Noi siamo il futuro” fa quanto meno sorridere, pensando a quanto la federazione sia consapevole delle sue scelte, ma quanto poco gliene importi. Alla sagra dell’heel incapace partecipa anche AJ Styles con un Omos che definire invadente è generoso. Eliminazioni a raffica e salvataggi del suo capo, una presenza a dir poco fastidiosa se ripetuta più e più volte. Sembrava l’anno di Daniel Bryan che mette su un’altra buona prestazione, l’ennesima, ma si deve arrendere al Messiah, ed è tutto dire! Il finale poi è quanto di più scontato possa esistere, il cliché di un atleta infortunato che torna è funzionale soltanto a creare uno degli epiloghi più scontati della storia della Rumble. L’ultimo punto da analizzare è ovviamente il vincitore. La scelta di Edge non è di per se troppo criticabile ma il modo in cui è stato proposto la rende non universalmente apprezzata. C’erano le basi per raccontare una bellissima storia, cosa che in fin dei conti è, ma il tutto è stato cannato in pieno. Edge in un colpo solo si unisce alla lista di Superstar con almeno due Rumble vinte e anche al prestigioso club dei vincitori con il numero #1, a suo modo questa Rissa resterà nella storia.
Voto: 5
Conclusioni
Un Royal Rumble PPV nel suo complesso mediocre; l’assenza di pubblico dal vivo può essere una scusante solo sulle sensazioni di atmosfera, mancate durante le Risse Reali, ma non può giustificare una serie di scelte che sono quantomeno discutibili. La strada verso WrestleMania è partita, sarà un percorso molto lungo!