Da un paio di settimane i Wyatt Sicks stanno terrorizzando RAW. Proporre personaggi paranormali ha ancora senso nella WWE del 2024?
È questa la domanda al centro di questo articolo: personalmente ho già la risposta, ma voglio iniziare con una premessa.
Una nuova età dell’oro per la WWE
Su internet non si legge altro e anche noi non abbiamo ancora finito di dirlo: il 2024 della WWE, con l’effettiva messa a terra delle buone intenzioni viste sulla fine del 2023 (frutto di TKO, della nuova dirigenza e del controllo creativo totalmente in mano a Triple H), rappresenta l’inizio di una nuova età dell’oro.
Questo per qualità della proposta (narrativa ed in ring), successo di pubblico agli eventi live e da casa, popolarità del brand, espansione sui mercati esteri e tanto altro.
Personalmente, condivido in pieno questa sensazione di stare nuovamente assistendo ad uno dei periodi migliori nella storia della WWE, per lo meno dall’inizio della storyline della Bloodline ad oggi (e, non a caso, si tratta di una storia che riscuote successi tuttora).
Credibilità al centro delle storyline
Se c’è un motivo per cui la WWE è riuscita a riconquistarmi sotto la guida creativa di Triple H è l’importanza data alla credibilità nello sviluppo delle storyline: i personaggi di Triple H sono umani, si muovono in un contesto reale (quello di una disciplina sportiva) con obiettivi, paure, drammi e ambizioni nella quale lo spettatore medio può facilmente ritrovarsi.
La volontà di sentirsi accettato dal gruppo di Sami Zayn, la fame di potere di Roman Reigns, il desiderio di rivalsa di Otis, la determinazione ad onorare la memoria del padre di Cody Rhodes: sono tutti sentimenti (positivi o negativi) che anche noi, pur vivendo delle vite sicuramente più noiose di quelle di un wrestler professionista, abbiamo provato almeno una volta nella vita.
Credo che questa sia la ricetta giusta per il successo di storyline e character nel wrestling, e dunque, che sia la ricetta giusta per il successo e la prosperità del wrestling stesso.
Se ci pensate, è stato così in passato (dalla gelosia di Macho Man al senso di ribellione di Steve Austin) ogni volta che ricordiamo un ‘era o una storyline come memorabile.
Credo, dunque, che il ritorno della credibilità al centro delle storyline WWE non abbia riconquistato solo me ma buona fetta del pubblico che, negli ultimi anni, si era spostato verso una All Elite Wrestling che prometteva storyline di lungo periodo e un prodotto maggiormente sports-based.
WWE e credibilità: c’è spazio per i Wyatt Sicks?
Arrivando ai nostri Wyatt Sicks, dunque, la domanda è: in una WWE che nel 2024 ha rimesso al centro delle sue storie la credibilità, c’è spazio per gimmick paranormali di questo tipo?
I Wyatt Sicks in WWE: chi sono e cos’hanno fatto per ora
I Wyatt Sicks (Erik Rowan, Joe Gacy, Dexter Lumis e Nikki Cross, guidati da Bo Dallas/Uncle Howdy) hanno fatto il loro scioccante debutto a RAW due settimane fa, in un segmento realizzato magistralmente che ha fatto totalizzare alla WWE milioni di views sui social.
L’idea della stable, per ora, sembra essere quella dei pupazzi della Firefly Funhouse di Bray Wyatt che prendono vita guidati dal fratello di Wyatt, Bo Dallas, già visto al fianco del compianto Fiend nelle vesti di Uncle Howdy.
Una figura, quella di Howdy, che se sul finire del 2022 sembrava tormentare Wyatt (tornato in WWE in forma più umana, abbandonando quindi almeno inizialmente il personaggio del Fiend), oggi tormenta proprio Bo Dallas: nella seconda puntata dal debutto dei Wyatt Sicks è stato mandato in onda un segmento con Dallas che dialoga con il suo alter ego a proposito della morte del fratello e del trauma che essa ha rappresentato per lui.
Il debutto dei Wyatt Sicks: le prime incongruenze
Nell’entusiasmo social generale, all’indomani del debutto dei Wyatt Sicks, ho iniziato a maturare i miei dubbi sull’opportunità di dare spazio ad una stable del genere in questa “rinata” WWE.
Per evitare pregiudizi, sono andato a recuperare il filmato integrale ed è a quel punto che, sebbene sia innegabile l’altissima qualità tecnica con cui è stato realizzato e ripreso tutto il segmento, i miei dubbi hanno iniziato a prendere concretezza.
Innanzitutto, l’attacco nel backstage: corpi che parevano squartati nella Gorilla Position, lottatori feriti quasi come in guerra che la settimana dopo si sono presentati regolarmente a lottare (sebbene abbiano provato a mantenere un po’ di continuità con Chad Gable, per fortuna).
Ma soprattutto: se l’attacco è avvenuto all’insaputa della WWE, che sembra essere nel mirino dei Wyatt Sicks essendo stata colpita nel cuore del suo dietro le quinte, chi ha preparato l’ingresso dei Wyatt con porta che compare sullo stage e faro puntato in favore di telecamera?
Inoltre, se la WWE è la vittima, perché pubblicizza il debutto dei Wyatt Sicks sui suoi social?
Sono tutte domande per le quali, lo so già, mi accuserete di essere quello che non sa spegnere il cervello e divertirsi. Il punto è che io sarei anche in grado di farlo, ma non con queste premesse.
In questo caso, infatti, è la WWE stessa che ha cercato di sfumare il confine tra realtà e finzione mostrando l’attacco dei Wyatt nel backstage.
Una scelta, quella di utilizzare il dietro le quinte per le proprie storyline, che di solito apprezzo, ma che poi deve essere sostenuta da una narrazione che risulti verosimile se legata a tutto il resto.
Non è possibile che in un momento vengo abituato alla verosimiglianza e invece quello subito dopo devo spegnere del tutto il cervello. Dare per scontato un processo di questo tipo, nella mente dello spettatore, è sbagliato e rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti per presentare questo tipo di personaggi.
Nel wrestling non basta l’ “effetto wow”
A proposito di sforzi, volendola vedere in chiave smart, quali sono gli obiettivi per i quali la WWE sta facendo l’immane sforzo di presentare questa nuova stable paranormale, con tutte le difficoltà (tecniche, gestionali, narrative, ecc.) che personaggi del genere si portano dietro?
Per quanto i componenti di Wyatt Sicks siano tutti ottimi performer, chi già visto nel main roster e chi, come Joe Gacy, merita di vedere le luci della ribalta dopo tanto tempo ad NXT, nessuno di loro appare in partenza come una figura profilabile in main event o simili posizioni di rilievo.
Non appare tale il leader del gruppo, Bo Dallas, in passato dignitosissimo wrestler comedy ma che di certo non appare come adatto, quantomeno nel breve periodo, a ricoprire un ruolo da main eventer. E per quanto possa sembrare cinico, l’empatia per il lutto subito da Howdy/Dallas non basta a cambiare questo dato di fatto.
Le gimmick paranormali e la mancanza di obiettivi raggiungibili
Passino gli obiettivi smart, quali sono gli obiettivi in chiave mark dei Wyatt Sicks?
Ovvero, perché fanno quello che fanno? Saper rispondere a questa domanda, d’altronde, è alla base del funzionamento di qualsiasi prodotto narrativo.
Non a caso, le storyline sulle quali si fondavano i personaggi paranormali di Bray Wyatt sono spesso fallite proprio per la mancanza di una risposta a questo quesito.
Non è stato diverso il ritorno del 2022, con un Wyatt tornato over come pochi che, tuttavia, nel giro di qualche settimana si è ritrovato su un ring fosforescente a sponsorizzare una bevanda.
E non si preannuncia diversa, ancora una volta, la scrittura dei Wyatt Sicks: la WWE potrà tenerci ancora incollati allo schermo per qualche settimana con i dialoghi/monologhi introspettivi di Bo Dallas che parla del lutto subito, o con i QR code, fenomenali nel generare engagement sui social intorno alle storyline WWE. Ma dopo?
Quali sono gli obiettivi dei Wyatt Sicks? Mettere a ferro e fuoco la WWE, a che scopo? Oppure vincere delle cinture? Ma in quel caso, che cosa se ne fanno degli psicopatici in grado di apparire e scomparire a piacimento di delle cinture di wrestling?
Il futuro dei Wyatt Sicks: guardiamo il bicchiere mezzo pieno
Dopo aver letto queste righe, lo avrete capito, non sono affatto fiducioso nel successo dei Wyatt Sicks.
Nonostante questo, voglio lasciare il beneficio del dubbio circa il futuro di questa stable in WWE essenzialmente per 2 motivi.
Il primo, in parte già affrontato in precedenza ma sotto una luce negativa, è l’attenzione ai dettagli vista, ad esempio, con le interazioni avute da Chad Gable con i Wyatt Sicks o dal rafforzamento della security dopo l’attacco a RAW.
La speranza, in questo caso, è quella che la WWE faccia sempre più caso a certe sottigliezze, evitando di costringere continuamente lo spettatore a spegnere il cervello quando non ce ne sarebbe bisogno.
Il secondo motivo, invece, è quello verso cui posso essere, in qualche modo, più fiducioso: la gestione di Triple H.
Il fallimento di quasi tutte le versioni paranormali di Bray Wyatt, infatti, è avvenuto sotto il booking di Vince McMahon e secondo molti sarebbero state le limitazioni imposte da quest’ultimo a frenare il “genio” del compianto Windham Rotunda.
Per quanto non mi trovi d’accordo con quest’ultima affermazione, viste anche le voci di corridoio che volevano l’ultima versione di Wyatt (quella che ha dato vita al personaggio di Uncle Howdy) come quasi esclusivamente partorita dalla libertà creativa concessa al performer, voglio comunque aspettare prima di giudicare in maniera definitiva la gestione di Triple H della stable paranormale.
Se non altro, perché l’unica incarnazione di Bray Wyatt che abbia davvero funzionato è la prima, quella del santone di NXT, che non a caso era molto più umano e coerente con il contesto in cui si muoveva.
La speranza, dunque, è che la gestione di Triple H possa portare anche Uncle Howdy ad avere delle caratteristiche che, per quanto pazzo e traumatizzato dalla morte del fratello, lo faranno sembrare più adatto agli scenari WWE.
A quel punto, perché no, per lui potranno aprirsi a ragione le porte di nuove opportunità nelle card della federazione in grado di renderlo l’ennesimo tassello interessante che compone il mosaico della World Wrestling Entertainment del 2024.
“WE’RE HERE.”
UNCLE HOWDY just arrived on #WWERaw in a shocking, spectacular moment. pic.twitter.com/kNv3mheahO
— WWE (@WWE) June 18, 2024

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