“Hangman” Adam Page ha fatto il suo grande e inaspettato ritorno nell’ultima puntata di AEW Dynamite, entrando come Joker nel Casino Ladder Match.
La vittoria dell’incontro lo rimette in corsa per l’AEW World Championship, titolo con cui fin dal primo momento ha iniziato a flirtare senza successo.
Il suo ritorno ci permette di fermarci a ragionare su quello che è stato il lavoro della federazione su di lui, un lavoro che a me piace dividere in tre fasi: costruzione, distruzione e ricostruzione.
Adam Page, il più umano degli eroi
Costruzione
Hangman e la figura del Joker non è la prima volta che costituiscono un binomio. Nel primo evento della storia della All Elite Wrestling, Double or Nothing del 25 maggio 2019, ci fu la Casino Battle Royale per assegnare lo spot nello storico match titolato di All Out che avrebbe decretato il primo campione della AEW.
Page entrò proprio come Joker vincendo il match e staccando un ticket per l’evento di Chicago. Il Cowboy fino a quel momento non aveva avuto grandi picchi in carriera e, a parte alcuni importanti attestati di stima quali la partecipazione nel G1 Climax della NJPW nel 2018, era pressoché una novità vederlo a dei livelli così alti.
La federazione di Jacksonville però sembrava convinta nella scelta e decise di costruire il suo main event di All Out, secondo super evento dopo gli show della piena estate, tra un volto nuovo a grandi palcoscenici e uno fin troppo abituato a questi livelli, Chris Jericho.
L’esperienza del canadese prevalse e giustamente Jericho divenne il primo campione della AEW. Una scelta ovvia; serviva un vero e proprio trascinatore nella prima fase di vita della compagnia, qualcuno capace di mettere la All Elite Wrestling sulle mappe, una missione per gente come Chris Jericho, non Adam Page.
Quando nella vita si chiude una porta si apre un portone e fondamentale nella crescita dello status e nella considerazione generale di Page c’è sicuramente il suo lavoro in coppia con Kenny Omega.
Kenny, prima di diventare il numero uno incontrastato, aleggiò in una sorta di anonimato nei primi mesi di vita della AEW arrivando addirittura a competere per i titoli di coppia, per molti un declassamento del suo infinito talento. Omega ebbe invece un ruolo chiave in questa storia, perché aiutò Adam Page ad acquisire rilevanza.
I due funzionano insieme, funzionano dannatamente bene. In una divisione Tag Team ricca di stelle di primissimo livello Page e Omega troneggiano per mesi, affinando il loro lavoro nel ring e rafforzando il loro legame fuori da esso.
Emblematico resta il capolavoro tra gli Young Buck e i due a AEW Revolution 2020, un match da sogno in cui grande wrestling e sublime narrativa si mescolano in un cocktail dal sapore unico.
I dissapori interni nell’Elite, principalmente tra Matt Jackson e Adam Page, furono centrali nel racconto. E Kenny che dopo aver lottato con i suoi due migliori amici per oltre mezz’ora lascia il ring con il suo compagno resta una scena follemente romantica.
Una combo micidiale, Adam Page e Kenny Omega escono da Revolution ancora campioni!
Distruzione
La fine dell’ottimo regno per mano degli FTR porta i due a dividersi, pur con due diversi umori. Kenny Omega è apparso subito deciso a tornare nella scena in singolo, pronto a competere per l’AEW World Championship, mentre Adam Page è sembrato spaesato, perso, come se non sapesse più cosa fare.
Il torneo che assegna lo status di primo sfidante al titolo di Jon Moxley si prospetta come un’opportunità per entrambi. Se il Cleaner da prova della sua forma smagliante annichilendo gli avversari, Hangaman sfrutta i suoi match pre e durante il torneo per fare una buona impressione all’ex Tag Team partner, esattamente come fosse un amante ferito, ma col cuore che ancora scoppia per lui.
Per uno scherzo del destino, o di un fine booking, i due si ritrovano faccia a faccia a Full Gear nella finale del torneo. Uno showdown di abilità di primissima fattura che mostra solo in parte cosa i due sarebbero capaci di fare se solo ci fosse un background narrativo più carico.
Kenny vince e si dimostra ancora troppo per Adam Page.
Qui inizia il vero viaggio nell’Io interiore di Hangman. Il Cowboy ha da mesi problemi con l’alcol, è solo, è stato abbandonato da quelli che riteneva amici e ha ora il terrore di legarsi ad altri per non essere ferito.
Niente di più classico di un sublime gioco narrativo. La figura dell’antieroe, del buono con i vizi, resta una grande sfumatura della vita. Adam Page non è un eroe senza macchia, ma questo lo rende il più umano degli eroi, quello in cui la gente riesce ad identificarsi, quello che la gente tiferà fino a perdere la voce.
Una tecnica letteraria usata dai migliori scrittori e emulata anche da forme d’arte prossime ai più giovani, come i fumetti. Basti pensare alla discussa figura di Tony Stark, l’Iron Man dei comics, capace sì di salvare il mondo, ma anche di rovinare tutto per i suoi problemi di alcolismo.
Far empatizzare lo spettatore con un personaggio proposto resta il fine ultimo di un racconto, e il racconto di Adam Page è quanto di più bello ci sia stato in AEW, almeno dal punto di vista di chi sta scrivendo.
Ricostruzione
L’ultima fase di questa storia è quella che viviamo da alcuni mesi a questa parte. Hangman nel tempo è riuscito a ritrovarsi, è riuscito a ritrovare se stesso, è riuscito a fidarsi ancora di altre persone, come i ragazzi del Dark Order.
La stable ha avuto un ruolo importante in questa storia. La morte del compianto Brodie Lee ha fatto si che il gruppo cambiasse allineamento e modo di fare. Il passaggio a babyface, la mancanza di un leader nel gruppo, visto il posto lasciato vuoto hanno permesso un avvicinamento tra le due parti.
Ci è voluto tempo ma il Dark Order ha guadagnato la fiducia di Adam Page, che ora sa di poter contare su di loro come amici. Una situazione figlia di una tragedia ma che potremmo vedere come l’ultimo grande regalo di Brodie Lee al mondo del wrestling.
Un’amicizia che ha portato il Cowboy a perdere anche la sua chance titolata contro Kenny Omega, al seguito della sconfitta nel 5 contro 5 ad eliminazione contro il Super Elite. Adam non solo non è riuscito a regalare ai suoi amici la chance per i titoli di coppia degli Young Bucks, ma ha perso anche il suo treno
Il suo ingresso nel Casino Ladder Match, dopo alcune settimane di assenza, è stato accolto dalla più totale euforia dei fan, dal primo all’ultimo secondo dalla sua parte.
“Hangman” Adam Page ha così staccato la fiche gigante guadagnandosi finalmente l’opportunità di competere per il titolo AEW dopo oltre due anni, chance che coincide, altro scherzo del destino o di un fine booking, con l’opportunità di incrociare ancora le braccia contro Kenny Omega, dopo oltre un anno.
Il cerchio iniziato come Joker a Double or Nothing 2019 si è chiuso come Joker nel secondo anniversario di Dynamite.
Un lavoro di costruzione, distruzione e ricostruzione che porta Adam Page ad essere il più amato tra i fan, un eroe byroniano nel mondo della All Elite Wrestling.
“Hangman” Adam Page festeggia alla sua maniera la vittoria del Casino Ladder Match
*Tutte le immagini sono di proprietà della All Elite Wrestling*
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